Undiscovered Country 1, di Charles Soule, Scott Snyder, Giuseppe Camuncoli, Daniele Orlandini, Leonardo Marcello e Matt Wilson (saldaPress)
In un futuro non troppo remoto una tremenda malattia sta mettendo a repentaglio l’esistenza dell’intera vita umana. Mentre le principali potenze planetarie sono da tempo in lotta tra loro per il predominio politico, gli Stati Uniti – circondati da enormi muri – hanno optato per una chiusura totale al mondo esterno. Dopo trent’anni di un isolazionismo senza precedenti, una misteriosa trasmissione dall’interno della barriera annuncia di avere trovato un vaccino per il male che sta flagellando la popolazione mondiale. Per l’occasione verrà permesso il passaggio della frontiera a una squadra di diplomatici e ricercatori. Saranno le prime persone a vedere cosa si nasconde oltre il muro dopo oltre tre decenni di buio.
Con queste premesse, arriva in Italia una delle serie statunitensi più chiacchierate dell’anno. Opzionata per una cifra superiore al milione di dollari dalla New Republic Pictures ancora prima del suo debutto in libreria e candidata agli Eisner Awards come miglior nuova serie del 2020, Undiscovered Country si presenta come un lavoro ambizioso e destinato a far parlare di sé per ancora molto tempo. Scott Snyder e Charles Soule – grazie alle matite di Giuseppe Camuncoli, Daniele Orlandini e Leonardo Marcello Grassi – imbastiscono una mitologia non freschissima ma di certo capace di colpire il lettore per le sue stranezze molto vicine al new weird di China Mieville e del Jeff VanderMeer di Ambergris. Di volume in volume esploreremo una parte diversa di questi Stati Uniti alternativi, giocando tra luoghi comuni e trovate assurde.
Undiscovered Country è chiaramente parte di un progetto più grande, studiato a tavolino da due capaci narratori coadiuvati da una squadra di disegnatori perfettamente integrati tra loro. Una serie forse non sorprendente come si pensava, ma di sicuro appassionante e interpretata com gran mestiere.
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