
Logos Edizioni continua la ripubblicazione delle opere di Lorenzo Mattotti che erano ormai relegate al mercato antiquario, e lo fa con un’edizione riveduta e corretta di Il signor Spartaco. Viaggio di un epicentrico, un fumetto che rappresenta uno spartiacque fondamentale nell’itinerario artistico dell’autore bresciano. Un’opera che aprì quel decennio che sarebbe terminato nel 1997 con Caboto, prima dell’approdo a Einaudi, e nel quale anni di ricerca sul colore e il paesaggio come parte integrante della narrazione arrivarono a una normalizzazione.
Immergendosi in opere della maturità come Ghirlanda, pubblicata nel 2017, i fumetti di quel periodo appaiono lontani. Il colore che animava Fuochi e, per l’appunto, Il signor Spartaco sono nel frattempo evaporati del tutto. Eppure Mattotti è famoso soprattutto per i suoi colori, per la materia grassa dei suoi pastelli a cera che in un’opera come Fuochi – tuttora considerato il suo capolavoro – avevano trovato una loro completa definizione. Da questo punto di vista, Il signor Spartaco fu la pietra angolare della sua estetica.
La produzione giovanile, maturata in ambito politico, indugiava sul realismo e su tematiche urbane. Nei primi anni Ottanta, Mattotti contribuì a fondare il gruppo Valvoline e pubblicò i suoi lavori sul supplemento AlterAlter di Linus. Fu in quel periodo che lo stile di Mattotti si definì, non solo dal punto di vista formale e tecnico, ma anche da quello poetico. Il signor Spartaco fu il manifesto programmatico di quella svolta immaginifica e onirica, che faceva tesoro di un’idea innovativa e anarchica di fumetto e che guardava tanto alla bande dessinée di Moebius e Druillet quanto alla capacità introspettiva ed espressionista della historieta di Muñoz e Sampayo.

Sintetizzare la trama de Il signor Spartaco è un’impresa impossibile: il viaggio è un espediente narrativo che permette a Mattotti di gettare il grigio uomo comune in un maelström in cui la memoria e l’onirico collidono sino a fondersi in un fumetto che si muove per assonanze e allusioni. C’è molto della dimensione ludica della letteratura surrealista di Raymond Queneau e delle sperimentazioni lisergiche di Henri Michaux. Non è un caso che Mattotti citi in apertura del primo capitolo Un certo Piuma del secondo.
Così come Piuma era un alter ego di Michaux, Spartaco è l’alter ego di Mattotti. Lo si evince dalla persistenza dei ricordi nelle avventure metafisiche dell’epicentrico Spartaco. I richiami non si limitano alla questione del doppio, ma anche e soprattutto alla commistione dei generi: le avventure di Piuma fluttuano tra il romanzesco, il racconto e la fiaba, così come quelle narrate da Mattotti, in cui tracimano anche rimandi alla storia del fumetto italiano. Non è un caso che il continuo rimando al verso poetico alluda ai lavori di Sergio Tofano e al suo Signor Bonaventura. Ma, sicuramente i racconti di Mattotti hanno una carica oscura, dovuta a un tentativo di creare una “scrittura automatica” che anima il dispositivo narrativo tramite allitterazioni grafiche e cromatiche.
Guardando i mondi possibili in cui Spartaco sprofonda non si può non pensare alle distopie immaginate da Terry Gilliam in Brazil, ,a l’atmosfera onirica e retrofurista in cui è immerso il personaggio di Mattotti attingono a piene mani dall’estetica del futurismo italiano. I volumi e le scelte cromatiche sono figlie di Depero e di Balla, così come le architetture della mano di Antonio Sant’Elia. Erano influenze che Mattotti condivideva con gli altri esponenti del gruppo Valvoline, come Igort e Giorgio Carpinteri.

Il volume di Logos Edizioni è impreziosito dalla presenza dal racconto Da un punto di vista (disegnato a partire da una sceneggiatura di Jerry Kramsky), che lo stesso Mattotti ha indicato come punto di svolta dall’estetica realista dei primi lavori a quella onirico-surrealista del periodo della maturità. L’edizione è completata da un ricco apparato di schizzi e studi che ci permettono di entrare nel vivo del lavoro di preparazione e nel worldbuilding dell’opera. La postfazione è affidata a un lungo e esaustivo saggio di Francesco Boille, che analizza meticolosamente l’opera evidenziandone influssi e rimandi.
In definitiva, quella di Logos Edizioni è una riedizione fondamentale per un’opera di transizione ma centrale nella complessa trama del percorso artistico di Lorenzo Mattotti.
Il signor Spartaco
di Lorenzo Mattotti
Logos Edizioni, ottobre 2020
brossura, 164 pp., colore
19,00 € (acquista online)
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