25 anni fa – me lo ricordo benissimo – ero sul sedile di dietro della Panda della madre di due miei amici. Era sera, mi sembra che piovesse, andavamo o tornavamo da un allenamento. Avevo 8 anni. Il maggiore dei fratelli, di un anno più grande di me, mi passò un fumetto: «A te, che leggi Paperinik, questo piacerà di sicuro!». Era Evroniani, il numero zero di PKNA – Paperinik New Adventures, la serie dedicata alla versione più tosta e fantascientifica di Paperinik.
Cinque lustri dopo, su Topolino 3407, questa settimana in edicola, esce la storia breve Una leggendaria notte qualunque. È firmata da Alessandro Sisti, primo sceneggiatore della serie originale, fondamentale nell’ideazione di comprimari, toni e ambientazioni della saga; ai disegni Lorenzo Pastrovicchio, l’autore del maggior numero di tavole in assoluto della saga. L’avventura è una storia celebrativa di 30 pagine pensata soprattutto per i fan. È stata chiaramente concepita per essere una festa. Purtroppo ricorda di più una rimpatriata tra compagni delle medie.

Sarà capitato a tutti voi di andare a mangiare una pizza con quei tizi lì che non vedevate da 15-20 anni. Avrete magari passato pure una serata piacevole, riso dei vecchi scherzi, ricordato i vecchi amici, ma usciti dal locale vi sarete anche detti che, in fondo, avreste potuto benissimo occupare in un altro modo quelle ore.
Una leggendaria notte qualunque dà un po’ questa impressione. Sisti – che è uno dei migliori sceneggiatori Disney in circolazione, come mostra la Writers Edition che gli ha dedicato Panini Comics poco tempo fa – si è lasciato prendere dalla “jjabramite” e ha infarcito le pagine di citazioni e comparsate un po’ vacue, pensate per mandare in sollucchero i vecchi lettori.
Ci strizza l’occhio da tavola 2, con la ripresa di una scena chiave di PKNA #0, fino a tavola 30, con la comparsa di vecchie conoscenze del Ventitreesimo secolo. In mezzo, quasi tutti i personaggi iconici della serie (anche se manca il mio preferito), in carne e ossa o ologrammi, magari anche solo per una vignetta.

La trama è necessariamente molto semplice, visto il numero esiguo di pagine: Paperinik e Uno stanno per festeggiare l’anniversario del loro incontro – se non si capisse che è una storia celebrativa – quando nella Ducklair Tower si introduce un intruso. Arriva anche Lyla, si mettono alla ricerca dell’infiltrato, scoprono che è un vecchio nemico, qualche botta, una fuga e un codino finale della storia.
Sisti è bravo come sempre a incastrare quello che racconta nella continuity del personaggio. Da una parte mette rimandi precisi alle storie di PKNE – quelle uscite su Topolino negli ultimi anni, come sa chi ha consultato la nostra guida –, sia a quelle scritte da Francesco Artibani (il Guardiano, la nuova forma della Ducklair Tower…) sia alle sue, mostrandoci di non essersi dimenticato della spora di Porphioloon conservata nei sotterranei della torre.
Dall’altra, si accennava prima, rende questa storiella un tassello importante della più ampia mitologia pikappica, raccontandoci (e qui SPOILER fino alla fine del paragrafo) come ha fatto Grrodon a sopravvivere e, secoli dopo, mostrandoci il suo incontro con Styvesant, riallacciando quindi il finale di Potere e potenza (2014) con PKNA #5 (1997). In più ci anticipa che Porphioloon avrà un ruolo nel futuro della Terra, dandoci così speranza nella ripresa del filone di Xadhoom e dei Rettificatori visto in Cronaca di un ritorno (2016).
Peccato, appunto, che Sisti caschi nella trappola delle celebrazioni fine a sé stesse, pigiando fin troppo il pedale del fanservice.
Avrebbe potuto sfrondare qualche citazione senza intaccare la trama, o addirittura snellendo la lettura. Ad esempio, c’è un inutile finto attacco da parte di una fasulla navicella di Belgravia, che mostra proprio la volontà di inserire forzatamente il bellicoso staterello europeo giusto per dare di gomito ai fan. Un po’ come il buffo aneddoto raccontato da Giuseppe sulla prof di mate che però oggi non fa più ridere.

Nulla di imperdonabile, sia chiaro. È normale che una storia celebrativa si rivolga ai lettori ai lettori di vecchia data.
Quel che dispiace maggiormente, però, è che cinque anni fa le cose erano andate molto diversamente. Per i 20 anni di PKNA lo stesso sceneggiatore, accompagnato allora da Alberto Lavoradori, aveva infatti scritto una serie di storie brevi, Pk Tube, che rappresentano probabilmente la lettura migliore del personaggio dal 2000 a oggi.
Molte partivano da un episodio già visto o approfondivano un aspetto della serie storica, ma lo facevano con un taglio più sobrio, meno celebrativo, meno forzato. Ad esempio Cambio di programma (Topolino 3149) mostrava per la prima volta in assoluto il volto di un personaggio, rimasto fino ad allora sempre coperto, ma lo faceva sottovoce, senza fuochi d’artificio, strilli o strizzate d’occhio.
Insomma, erano innanzitutto ottime storie con una vita propria, che quasi incidentalmente venivano pubblicate in occasione del ventennale.

Intendiamoci, Una leggendaria notte qualunque non è affatto una brutta storia: abbiamo letto ben di peggio nel passato recente di PK.
Semplicemente delude un po’ perché proviene da una penna che conosce molto bene il personaggio e che si sperava potesse festeggiarlo in un modo più originale, fresco e interessante.
Lorenzo Pastrovicchio invece gestisce ormai a occhi chiusi l’impaginazione libera “alla PK” sulle pagine di Topolino, i personaggi li conosce da più di vent’anni e le scene d’azione gli riescono sempre bene. E per una volta ha limitato anche i tizi grossi e muscolosi grazie a una sceneggiatura con poco “pastroservice”, come chiamano i fan questa sua predilezione nel disegnare palestrati.
Un ottimo lavoro, quindi, forse leggermente meno curato – più frettoloso? – nei disegni di alcuni personaggi rispetto agli episodi di PKNE, ma che compensa con una maggiore presenza di espressioni buffe, un registro comico che il disegnatore ha mostrato più volte di saper maneggiare e che ben si sposa con il tono tutto sommato leggero di molti momenti della trama.

Alla stessa coppia Sisti/Pastrovicchio è stata affidato il nuovo volume di PK Fuori Serie, la collana di inediti inaugurata da Roberto Gagnor e Alberto Lavoradori con Un nuovo eroe e proseguita da Gagnor e Roberto Vian con Danger Dome e Ur-Evron.
Si spera che il loro mestiere e la loro conoscenza del personaggio possano raddrizzarne le sorti, dopo le prime prove molto poco convincenti. In particolare auguriamo a Sisti, non condizionato dalla necessità della celebrazione, di scrivere una storia più libera, con meno ammiccamenti e più cuore.
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