Il disegnatore brasiliano Mike Deodato (Original Sin, Dark Avengers) ha scritto una lettera aperta in cui lamenta l’ipocrisia delle case editrici, che hanno vietato ai loro disegnatori la vendita di NFT – strumenti digitali che autentificano l’unicità di un disegno realizzato in digitale – ma continuano a chiudere un occhio sull’illiceità del commercio di tavole originali e disegni commissionati raffiguranti personaggi protetti da copyright.
Deodato si riferisce in particolare a DC Comics, che ha collaborato con l’azienda Veve mettendo in vendita versioni digitali di statue di Batman e altri personaggi del proprio universo narrativo. Non solo DC non ha chiesto l’approvazione degli autori, ma ha anche fatto circolare una lettera interna all’azienda che recitava: «Mentre DC Comics esamina le complessità del mercato degli NFT e lavora per trovare una soluzione che funzioni per tutte le parti coinvolti, compresi i lettori e i collezionisti, vi preghiamo di ricordare che non è permesso mettere in vendita qualsiasi immagine digitale con personaggi DC».
La casa editrice AWA, che annovera Deodato tra i propri autori, ha diffuso un comunicato in cui dichiara il proprio sostegno al disegnatore e a tutti i fumettisti che pubblicano con AWA e che vorranno realizzare NFT. AWA è un’etichetta per fumetti creator-owned, i cui personaggi sono di proprietà dei fumettisti che li hanno creati invece che della casa editrice. «La nostra decisione di appoggiare gli NFT è una conseguenza naturale della nostra filosofia» ha dichiarato Axel Alonso, ex-caporedattore di Marvel Comics ora tra i vertici di AWA.
Riscontri positivi sulla questione sono arrivati da alcuni autori di AWA come Mike Choi, Kaare Andrews e Jonboy Meyers. Il Comic Book Legal Defense Fund – organizzazione che si occupa di sostenere legalmente gli autori – ha commentato che la questione offre finalmente l’opportunità di «offrire una strada legale chiara alla vendita di arte digitale e delle commissioni».
La proposta dell’associazione ha ricevuto soltanto commenti negativi da parte di quella parte di critici e fumettisti che sono contrari all’uso di NFT, per l’impatto ecologico di questi strumenti e perché non esiste ancora una regolamentazione chiara sulla materia.
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