Nel 1986, Marvel Comics pubblicò Elektra: Assassin, serie dedicata alla ninja assassina che aveva esordito qualche anno prima su Daredevil. La storia era scritta da Frank Miller – il creatore del personaggio – e illustrata da Bill Sienkiewicz, nuovo talento che si stava affermando proprio in quegli anni grazie a serie come Moon Knight e New Mutants.
Sienkiewicz all’epoca stava cercando di rivoluzionare il mondo del fumetto mainstream con uno stile pittorico esuberante, che guardava al mondo dell’illustrazione e della pittura, soprattutto al lavoro di artisti americani contemporanei come Bernie Fuchs.
Le copertine di Elektra: Assassin realizzate da Sienkiewicz sono il perfetto esempio dello stile dell’autore, che in seguito si è fatto conoscere anche con la serie da autore unico Stray Toasters e per molte altre collaborazioni con Marvel e DC Comics. Le sue illustrazioni sono di vario tipo, da composizioni dinamiche ad altre più essenziali e iconiche, e si concedono anche citazioni tradizionali (come la copertina del settimo numero, che richiama il dipinto American Gothic di Grant Wood).








Elektra: Assassin vede la ninja Elektra affrontare la Bestia, un’entità sovrannaturale determinata a scatenare una guerra nucleare mondiale che per perseguire questo scopo si incarna nel sempre sorridente e inquietante Ken Wind, politico candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Elektra è rinchiusa in un manicomio criminale e usa i propri poteri psichici per sfuggire. Farà di tutto per fermare la Bestia, scontrandosi perfino con lo S.H.I.E.L.D.
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