“La fessura” di Anke Feuchtenberger, uno spiraglio nel sogno e nel ricordo

fessura anke feuchtenberger

Le vite di animali e di esseri umani si mescolano senza confini tra la realtà, il sogno e i ricordi in La fessura di Anke Feuchtenberger, un racconto interstiziale che indaga angoli e spiragli della mente, dei rapporti umani e di quelli dell’uomo con la natura. L’autrice tedesca esercita una narrazione di ricerca che si insinua in anfratti dell’animo, scrutando ciò che si nasconde in luoghi invisibili, in frammenti di spazio e di tempo, modellando una materia intangibile, fragile.

Una voce in prima persona accompagna il lettore attraverso ricordi e digressioni temporali. Si tratta di una nonna che scrive al nipote i cui genitori si stanno separando. Un lettering di non immediata comprensione rallenta la lettura lasciando all’inizio disturbati e subito dopo piacevolmente invitati a indulgere sulle illustrazioni, a cadere dentro distese di nero solcate da tratti e segni violenti. Sottili fessure di bianco si aprono nella apparentemente inflessibile e quasi tangibile forza di un nero materico e denso.

Il disegno di Feuchtenberger scolpisce dimensioni profonde, con una capacità di modellare forme che trova senso e necessità nell’edizione in formato gigante dell’audace collana di Canicola. Un formato che ha ospitato negli anni i recenti lavori di Michelangelo Setola, Paolo Bacilieri, Silvia Rocchi e in passato già anche Feuchtenberger stessa con l’albo intitolato Grano blu.

Feuchtenberger è una della disegnatrici più influenti d’Europa da ormai diversi anni. Artista non particolarmente prolifica, forse anche per ragioni facili da immaginare osservando la cura e l’intensità di queste tavole, ha tracciato un solco che ha segnato una via percorsa anche da parte degli autori coinvolti in Canicola, come Setola o Andrea Bruno. Il lavoro di Feuchtenberger è visionario e sembra nascere da una viscerale rielaborazione di materia onirica e mnemonica, utilizzando il disegno in direzione catartica, con una volontà di restituire una dimensione tangibile a sostanze inafferrabili.

Nell’immaginario espressionista di Feuchtenberger anche nell’oscurità c’è vita, una vita che preme per essere scoperta e fuoriuscire da ogni spiraglio possibile. Dalle fessure di un corpo esce la vita, dalla separazione la vita prosegue.

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«Che cos’è una fessura?» chiede una bambina alla nonna. «Aspetta. Prima devo raccontarti della donna e dell’uomo.» Allora le sequenze che inizialmente potevano evocare un racconto di confidenze famigliari, per elaborare significati universali e indagare le pieghe del corpo della mente, assumono una piega onirica. Le immagini si susseguono irrequiete, spesso in una fusione tra sogno e realtà, in una ricerca impossibile di una definizione della vita stessa (ricordando quasi certi passaggi del film The Tree of Life di Terrence Malick).

La dimensione onirica è esperienza stessa di vita e di conoscenza e agevola ingannevolmente la ricerca di un appiglio, di una consapevolezza. Finisce tuttavia per cullare la mente verso visioni in cui le dimensioni si confondono, le sagome mutano, ritratti dal realismo disarmante hanno lo stesso valore figurativo di disegni di bambini, in un’immagine dell’ esistenza che assume comunque un valore universale: «Chi decide che la vita delle zecche nella pelliccia della signora Laika vale meno della sua?».

Le parole adoperate da Feuchtenberger sono poche, in frasi talvolta di non immediata comprensione – non solo per via del curioso lettering, ma anche per la natura astratta e frammentaria della narrazione – e quasi mai invadono un disegno frutto di uno spasmodico atto di creazione

È piacevolmente disorientante il modo in cui in appena trenta tavole appaiano momenti di vita di ogni tipo. La cifra stessa di questo libro sta nella bizzarra giustapposizione di scenari fantastici e ritratti di persone o di animali, di anziani o di giovanissimi. In essi, la tecnica del chiaroscuro torna alle sue stesse origini, ricordando il modo in cui nei ritratti di Rembrandt la luce penetra vivida e si insinua con la nettezza di una lama, aprendo fessure sulla vita stessa.

La fessura è un racconto che apre ampi spiragli, un’esperienza di lettura – in buona parte visiva – disarmante, mai rassicurante, che pone di fronte a una ricerca inesauribile e impossibile da soddisfare.

La fessura
di Anke Feuchtenberger
Canicola Edizioni, luglio 2021
spillato, 36 pp., b/n
17,00 € (acquista online)

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