Dylan Dog 418 bis – Qwertyngton, di Luca Vanzella e Luca Genovese (Sergio Bonelli Editore)

Non è semplice prendere un canovaccio utilizzato tante volte e riuscire a trasformarlo in qualcosa di nuovo. Ma Luca Vanzella e Luca Genovese ci sono riusciti nell’albo bis di Dylan Dog uscito questo mese, intitolato Qwertyngton. La storia si basa direttamente su un topos di Tiziano Sclavi: durante un’indagine, Dylan finisce in un paesino in cui succedono cose stranissime. Una storia che abbiamo letto più volte in oltre 500 avventure dell’Indagatore dell’incubo, e che sappiamo portare ad assurdità, nonsense, follie varie più o meno umoristiche o granguignolesche.
In Qwertyngton c’è tutto questo, ovviamente, tanto che già dall’inizio possiamo intuire come finirà l’albo. Chi ama le invenzioni surreali non rimane deluso, tra rotture delle prospettive, rotonde stradali senza uscita e negozianti di concetti astratti. È però il modo in cui viene narrata la vicenda a portare davvero una carica di novità alla lettura.
I due autori sono riusciti infatti a svecchiare i temi classici di Sclavi, a dare loro una leggerezza e un’ironia consolatoria che raramente si sono viste sulle pagine di Dylan Dog, adattando un filone classico del personaggio alla poetica di questo decennio. Qui c’è la nostra recensione.
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