Mingus, di Flavio Massarutto e Squaz (Coconino Press)
Una biografia non biografica si potrebbe definire quella che il giornalista Flavio Massarutto e il fumettista Pasquale Todisco in arte Squaz (L’eredità, Sarò breve) hanno dedicato a Charles Mingus, uno dei più importanti musicisti jazz del Novecento, contrabbassista e pianista che era solitoo autodefinirsi «pazzo e arrabbiato».
Proprio da qui sembrano essere partiti i due autori nel cercare di delineare una figura così complessa, muovendosi tra aneddoti e racconti della sua vita descritti da lui stesso in prima persona. Storie a tratti inaffidabili, forse mai davvero accadute, ma diventate talmente leggendarie da essere ormai considerati canoniche, quasi come se si trattasse della vita di un santo: o ci credi, oppure sono fatti tuoi.
E, come in una vera esibizione jazz (anzi, in una suite, come la definisce Massarutto nella post-fazione), Mingus procede per standard e improvvisazioni attraverso nove capitoli più un epilogo, caratterizzati da un ritmo sincopato che varia di continuo nel descrivere il saliscendi di una vita intensa come poche.
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