Randagi 4, di Keigo Shinzo (J-Pop)
Yamada è un detective specializzato in crimini sui minori, un uomo segnato dal trauma della perdita della figlia, morta annegata. Vive da solo e si dedica con tutto se stesso al lavoro. Durante un blitz in un centro massaggi che fa da copertura ad attività illegali, Yamada salva Shiori, una ragazza ancora minorenne vittima dello sfruttamento, fuggita dalle violenze fisiche e psicologiche della madre.
Yamada rivede la propria figlia in Shiori e fa dunque di tutto per salvarla, iniziando dall’ospitarla in casa propria, prendedosi cura di lei. La giovane, inizialmente restia, riesce poi ad aprirsi, non senza difficoltà, segnata dai forti traumi subiti. La loro non è una convivenza semplice e la storia – nell’ultimo e commovente volume – si chiude con un finale dolceamaro.
Keigo Shinzo, tra i più interessanti giovani autori del panorama fumettistico giapponese contemporaneo, con Randagi conferma la propria maturità. L’autore ha abbandonato il realismo magico di Tokyo Alien Bros., il fumetto con cui si è fatto notare al grande pubblico, per costruire un racconto delicato, arricchito da un segno raffinato e una forte consapevolezza nei confronti di tematiche complesse. Quella di Shiori è una favola urbana in cui il bene e il male si scontrano con la brutalità della realtà e le vite si consumano inesorabilmente nel rimorso.
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