
Chuck Rozanski, proprietario della storica fumetteria Mile High Comics, è entrato in possesso di una copia di The Horde, il romanzo mai pubblicato – e che si pensava perduto – di Jack Kirby, il co-creatore di Thor, Hulk, Fantastici Quattro, X-Men e tanti altri supereroi.
L’opera, scritta a più riprese negli anni Settanta, esplora un futuro distopico causato dalla sovrappopolazione terrestre in cui la popolazione cinese, numericamente fuori controllo, si prepara al più grande esodo di massa della storia dell’umanità. Le prime informazioni pubbliche su The Horde risalgono al luglio 2001, grazie a un articolo di John Morrow pubblicato sulla rivista Jack Kirby Collector.
Kirby aveva iniziato a pensare al libro nel 1969. Ispirato dalla guerra del Vietnam e dalla propria esperienza nella Seconda guerra mondiale, pensò di raccontare in un libro il prossimo grande conflitto che avrebbe coinvolto l’umanità. In esso, il guerriero mongolo Tegujai Batir è spinto da un sogno mistico a creare una serie di gallerie sotterranee tra l’Europa e l’Asia, al fine di smantellare lo strapotere dell’uomo bianco. L’orda che dà il titolo all’opera è quella dei soldati di Tagujai che emergono dai tunnel.
Il tono del romanzo è adulto e tutt’altro che escapista, e pare che Kirby si fosse documentato cercando di creare delle dinamiche geopolitiche plausibili. In un’intervista del 1995, la moglie disse che Kirby interruppe i lavori sul libro quando le notizie dei telegiornali iniziarono ad assomigliare alla storia che stava inventando. Dopo alcune stesure, incontrò l’editor Janet Berliner, che collaborò alla stesura di The Horde. «Mi sembrava che il libro avesse bisogno di disciplina e mestiere» raccontò Berliner a John Morrow, confermando le debolezze di Kirby come scrittore che anche i fan più fedeli riconoscono, «era più una serie di appunti per una romanzo, ma acconsentii a mandarlo ad alcuni editori per saggiarne l’interesse.»
Berliner scrisse poi una sinossi e lavorò ai primi capitoli, ma Kirby, ancora scottato dai suoi trascorsi con Stan Lee, era restio a un intervento esterno sul proprio lavoro, così il processo si rivelò molto lento. Nessun editore accettò di pubblicarlo, e Kirby smise di lavorarci dopo aver ultimato l’ultima bozza, nel 1979. Gli sforzi di Berliner portarono soltanto alla pubblicazione di alcuni brani del libro, riscritti da Berliner in forma di storie brevi con nuovi titoli, in Galaxy Magazine 4 dell’estate 1994, nell’antologia David Copperfield’s Tales of the Impossible (1995) e nella raccolta Front Lines del 2008.
Dopo la morte di Kirby, Ray Wyman – autore del saggio The Art of Jack Kirby – e Peter Burke cercarono di riscrivere il romanzo e di trasformarlo in una sceneggiatura cinematografica, senza però ottenere alcun successo.
Tre anni fa, Rozanski aveva comprato, al costo di «una piccola fortuna», l’archivio personale di un dirigente che lavorava nel mondo del fumetto e che si stava preparando a ritirarsi in Europa in vista delle pensione. Data l’enorme quantità di materiale, più di 300 scatoloni, solo di recente Rozanski ha potuto esamire l’archivio nella sua completezza, trovando il manoscritto di Kirby.
Il precedente proprietario gli ha poi confermato che quella copia gli era stata regalata da Roz Kirby, la moglie del disegnatore, poco dopo la morte del marito ed era l’unico esemplare in possesso della vedova. Rozanski ha messo il libro a disposizione de gli eredi di Kirby, che decideranno se provare a farlo pubblicare.
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