Il museo Maillol a Parigi ospita Uderzo, comme une potion magique, una ricca mostra dedicata a Albert Uderzo, inaugurata il 27 maggio e prorogata fino al 31 ottobre. È la prima grande iniziativa culturale sul cocreatore di Asterix, a poco più di un anno dalla sua scomparsa. Un modo per ripercorrere la sua carriera attraverso oltre 250 disegni originali, molti dei quali mai esposti prima e tirati fuori dai cassetti (o dai caveau) dalla figlia Sylvie, curatrice dell’esposizione.

I primi disegni che si incontrano nel percorso sono i più straordinari, non tanto per la perfezione del segno o la preziosità, ma perché mostrano quanto fosse precoce e genuino il talento di Uderzo. Completamente autodidatta, a quattordici anni disegna già in un modo che all’epoca era considerato pubblicabile.
Le prime sale si snodano quindi tra gli “scarabocchi” sui quaderni di scuola, i primi tentativi di farsi pubblicare, i primi lavori pagati e le locandine realizzate sotto il militare. Un’anticipazione di quello che si vedrà nella grande sala poco più avanti.

L’ambiente più grande del primo piano, infatti, è dedicato alla versatilità della sua mano, soprattutto a inizio carriera. È straordinario notare come Uderzo avesse abbandonato completamente il suo stile umoristico per realizzare illustrazioni di cronaca, molto realistiche, per il settimanale France-Dimanche; poi disegnò Capitan Marvel Jr e altri fumetti d’avventura, guardando agli americani; infine, arrivato alla World Press di Troisfontaine, incontrò Jean-Michel Charlier e René Goscinny e con loro sperimentò gli stili più disparati.
Ovviamente il rapporto con Goscinny occupa il resto della mostra, se si esclude la parete dedicata a Tanguy e Laverdure, scritti da Charlier. Prima Jehan Pistolet, Umpah-Pah – di cui sono esposte le tavole della primissima versione – e molti progetti minori per svariati editori. Poi Pilote, nel 1959.

La nuova rivista è un punto di svolta per la carriera di Uderzo, ben identificato in mostra con uno stretto passaggio tappezzato dalle riproduzioni delle copertine disegnate da lui. Oltre si trovano i già citati Tanguy e Laverdure e, ovviamente, Asterix.
Del gallo sono esposte un centinaio di tavole. Probabilmente fino ad ora non se ne erano mai viste così tante in una sola mostra. Sono rappresentati quasi tutti gli episodi attraverso i loro momenti clou, insieme a qualche chicca meno nota, come la tavola che racconta il processo creativo di Goscinny e Uderzo.

Asterix e i Belgi, ultima storia scritta da Goscinny, occupa da sola un’unica, piccola, parete e restituisce un omaggio all’importanza dello sceneggiatore. Seguono le tavole degli albi scritti da Uderzo stesso, nelle quali si nota chiaramente il progressivo indebolimento del suo segno con l’avanzare dell’età. Le ultime sono addirittura soltanto a matita, tremolante, lasciate da inchiostrare a un assistente. Nonostante questo, è impossibile non emozionarsi davanti alla scena del falò che chiude Quando il cielo gli cadde sulla testa, ultima vignetta dell’ultima avventura di Asterix disegnata da Uderzo.

La mostra Uderzo, comme une potion magique è compresa nel biglietto del Musée Maillol (intero € 14,5), aperto tutti i giorni dalle 10:30 alle 18:30. Il museo si trova in rue de Grenelle 59-61, non lontano dal Musée d’Orsay e dall’Hôtel des Invalides.
Di seguito, alcune fotografie di disegni originali in mostra.




















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