di Mario A. Rumor*

Una bella mattina di sole, al termine della stagione delle piogge, Bunjin Shimizu, detto Bun-chan, caporedattore della rivista Manga Story, alza la cornetta del telefono e chiama uno sconosciuto giovanotto di nome Kazuhiko Kato: colui che un giorno diventerà Monkey Punch, l’autore di Lupin III. Una telefonata che vale quanto una vita intera. Anzi due. Per Bun-chan, riguarda infatti l’avvenire della rivista che dirige. Per lo sconosciuto Kato, da quella telefonata così lungamente attesa dipende il suo sogno di diventare un professionista dei fumetti.
Si potrebbe restringere così il cuore narrativo del primo volumetto di Losers, uno dei titoli indubbiamente più attesi dell’autunno. Lo ha scritto e disegnato Koji Yoshimoto, che dei manga biografi ci è uno specialista (Black Jack sosaku hiwa – Tezuka Osamu no shigoto kara, cioè “La storia mai narrata: come Osamu Tezuka ha creato il suo Black Jack”, 2011). Con la morte di Monkey Punch avvenuta nel 2019 tutto ciò che lo riguarda ha assunto innegabilmente un’aura particolare: una leggenda oltre la leggenda.
Tra le riverenze simboliche con il suo passato, il fumetto di Yoshimoto gioca un ruolo emblematico dal momento che proprio Monkey Punch lo aveva letto e apprezzato. Chiaramente c’è dietro molto altro in questo fumetto che racconta come è nata l’avventura di Kato e della rivista Manga Action su cui Lupin fece il suo trionfale ingresso nel 1967. Come già per la biografia a fumetti di Toshio Ban su Tezuka, anche Losers ha il compito di ritrarre l’uomo e l’artista ma soprattutto un mondo distante che sulle vignette brulica di gente al lavoro tra euforia, nervosismo e un entusiasmo mai messo in disparte anche nei momenti incerti di cui è fatta l’editoria.
Un ritratto accurato che regala al lettore uno sguardo a 360 gradi su quel passato, recuperando perfino le tavole dei primi manga del disegnatore. Yoshimoto è un fan devoto di Kazuhiko Kato, e si vede, la gioia che mostra nel disegnare è la stessa nostra nel vedere affiorare gradualmente il papà di Lupin III.
Yoshimoto inoltre si sposta subito a un livello più alto della narrazione indagando le personalità dei protagonisti (Monkey Punch inizialmente allarmato dall’alias creato per lui da Bun-chan quasi se, accettandolo senza riserve, la sua identità potesse entrare in conflitto con i suoi sogni di affermazione). Oppure inserendo la giusta dose di ironia (le battute sull’edificio in legno di Futabasha, la casa editrice di Manga Story) e di nostalgia. Una nostalgia affettuosa che riguarda soprattutto i due fratelli Kato.
Il bello di Losers è che ci si dimentica di essere in un fumetto: sembra invece di stare accanto al buon Monkey Punch. Un privilegio assoluto. L’adattamento e la traduzione sono a cura di Andrea Dentuto e Cristina D’Auria, i massimi esperti e storici di Lupin III in Italia (e non soltanto). Infine, le interviste in calce al volume rendono l’opera davvero imperdibile.
Losers 1 (di 3)
di Koji Yoshimoto
traduzione di Andrea Dentuto e Cristina D’Auria
Nippon Shock Edizioni, settembre 2021
brossurato, 194 pp., colori
7,50 € (acquista online)
*La versione integrale di questo articolo è disponibile sul mensile Fumo di China 311, ora in edicola, fumetteria e online.
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