x

x

FocusOpinioniLyon, Minecraft e il successo dei fumettogamer

Lyon, Minecraft e il successo dei fumettogamer

Con ben oltre quattro milioni di iscritti, Lyon è uno dei 10 youtuber più seguiti d’Italia. Dai suoi canali, in cui mostra come giocare ad alcuni videogiochi – principalmente Minecraft – intrattiene ogni giorno schiere di giovanissimi alternando gameplay, narrazione e uno stile di conduzione febbrile e perlopiù verboso. Ma Ettore Canu, vero nome del gamer, nel corso degli anni ha saputo monetizzare il suo enorme seguito allargando il suo campo d’azione anche fuori dal mercato dei contenuti per il web. 

lyon fumetti le storie del mistero

Lyon non ha raggiunto il livello di commercializzazione dal duo siciliano Me Contro Te – provate a entrare in qualsiasi supermercato e a contare quanti prodotti, ormai, sono marchiati con le loro facce sorridenti – ma i risultati sono comunque eclatanti. A oggi il suo successo non-video più grande sono i fumetti usciti per Salani. Due volumi in grado di piazzarsi senza difficoltà tra i titoli più letti del 2020 e del 2021 (badate bene: non solo tra i libri a fumetti o per ragazzi, ma tra i libri più venduti in generale), a cui si è di recente aggiunto un romanzo.

Basta una prima lettura per capire una questione: analizzare i suoi fumetti come prodotti a sé stanti ha poco (forse nessuno) senso. Sono infatti talmente immersi nell’universo e nella narrazione dell’intrattenitore da esulare ogni forma di interpretazione “libresca” tradizionale. Limitarsi a segnalarne l’estrema semplicità, o anche l’assenza di qualsivoglia guizzo, sarebbe come ammettere di non avere capito di cosa si sta parlando. 

Se non conoscete i suoi video e non ne seguite le gesta, la lettura dei libri sarà – tranne a livello di mera comprensione del plot – praticamente incomprensibile. Anzi, tanto vuota e frivola da risultare irritante. Questo perché vi mancherà – esattamente come a me – un enorme backlog di informazioni.

Le storie raccontate nei due volumi si appoggiano infatti a narrazioni già imbastite da Lyon sui suoi canali sfruttando le meccaniche interne di quel sandbox sconfinato che è Minecraft. Uno dei videogiochi più redditizi di tutti i tempi, passato dall’essere lo scarno survival degli esordi a, oggi, una macchina narrativa praticamente illimitata. In tutto il mondo milioni di adolescenti e preadolescenti hanno preso le architetture di game design che lo sostenevano e le hanno piegate a proprio piacimento. 

Minecraft può essere utilizzato come un’infinita confezione di Lego, oppure come app per incontrare amici, per fare video per YouTube, creare la propria personalissima serie animata o la mod più pazzesca… Il risultato è un metaverso impostosi in tutto il mondo con anni di anticipo rispetto alla (ehm) pagliacciata multimiliardaria di Zuckerberg. La stessa cosa è accaduta grosso modo successivamente con Roblox, che pare ancora un mistero anche per gli stessi gamer (se hanno più di 12 anni…), GTA online e Fortnite.

Ma torniamo ai fumetti di Lyon. Il primo dei volumi, Le storie del mistero, ha raccolto alcune brevi storie basate su video a tema horror, a loro volta fondate sui racconti raccolti da SCP Foundation, un sito di scrittura collettiva dedicato ai creepypasta e ai gamepasta (Herobrine ha finito per diventare una delle icone di Minecraft senza mai apparire in nessuna versione del gioco). 

Prima di ogni episodio, infatti, troviamo un’eloquente scheda dedicata al mostro di turno, imbastita esattamente come quelle caricate sul sito. Abbiamo quindi le valutazioni del caso, qualche dato tecnico e un minimo di traccia narrativa. Da questo spunto prendono il via capitoletti a fumetti di una manciata di pagine in cui Lyon, Anna e Cico entrano a contatto con l’SCP di turno. Il tono è divertito ma non è detto che per i nostri eroi le cose non si possano mettere male.

Le storie del quartiere – il secondo libro – è invece una storia più estesa, simile a quelle vissute da Lyon e dai suoi amici nel Vanilla WFG (il server di Minecraft dove trova posto l’universo di Lyon). La sola differenza è che qui è messa su carta e in forma di fumetto, con mestiere e senza troppi grilli per la testa da parte degli autori. Il risultato sono vicende molto leggere, veloci, basate su battute come «Ne abbiamo passate insieme così tante che potremmo vendere passata di pomodoro!». 

A tratti fa capolino una violenza abbastanza fuori contesto, e le assurdità si sprecano. La trama è presto riassunta: per un investimento sbagliato, Lyon e i suoi amici perdono tutto. Per costruirsi delle nuove abitazioni dove passare la notte – uno dei punti cardine delle primissime release di Minecraft – si indebitano con una strozzina. Pieni di debiti fino al collo, decidono di rapinare una banca, cercando al contempo di evitare di finire ammazzati da un misterioso individuo che passa il tempo a minacciarli. Finiranno per espugnare il caveau dell’istituto, a rubare un mucchio di soldi e a dare fuoco al malintenzionato.

Forse non è esattamente la trama media per un fumetto dedicato a ragazzini di dieci anni, ma è evidente che sia esattamente quello che gli spettatori di Lyon si aspettano da un suo libro. Ho speso diverse ore guardando i suoi video, ne ho parlato con altri colleghi e amici, e mi sembra tutto chiaro: questi fumetti e romanzi sono legati a doppio filo con la sua produzione narrativa per YouTube.

Lyon, i fumettogamer e le storie della bolla

I prodotti narrativi di Lyon pensati per le librerie non sono altro che l’estensione tangibile dei pomeriggi passati con lui. Poco importa se sul mercato non si contino i prodotti migliori destinati alla stessa fascia di lettori. Quelli sono solo libri; questi sono al contempo parte della lore del WFG-verse e una tessera di appartenenza a un club (tutt’altro che esclusivo) dove sentirsi come in famiglia.

lyon fumetti le storie del quartiere

A differenza del passato, la gestione della celebrità da parte di questi nuovi idoli giovanili è completamente stravolta. Fare la star non significa più farsi pregare e centellinare la propria presenza, quanto esserci. Sempre. Lo streamer medio appare in video tutti i giorni per almeno 5-6 ore – superstar come l’americana Amouranth arrivano anche a 15 – diventando una presenza fissa e rasserenante nella vita dei suoi fan. In questo contesto si sviluppano gerghi, giochi ricorrenti, senso di appartenenza. 

Ciascuno streamer sa benissimo quanta energia deve investire per farsi benvolere dalla community, salutando e ringraziando religiosamente ogni donatore. Cercare di accedere a queste enclave da profani è impossibile. Non si tratta di una prassi diffusa solo tra i gamer e gli utenti di Twitch, come è noto (forse). Le band k-pop, per fare un esempio eclatante, sono costrette per contratto a un’estenuante sovraesposizione mediatica, fatta di live davanti a un monitor – spesso subito dopo essersi ammazzati di fatica in concerto – oppure di deliranti varietà o filmini delle vacanze. Perché per i fan ci si deve essere. Sempre. Il risultato è un attaccamento ai limiti del fanatismo, in grado di spingere le vendite di ogni prodotto dei propri idoli alle stelle. 

Vi sarete accorti, perciò, che dei fumetti di Lyon in questo articolo sui suoi fumetti se ne parla pochissimo. Ed il punto è questo. I fumetti di Lyon sono realizzati da solidi professionistiDavide Costa ed Emanuele Virzìche centrano in pieno l’obiettivo fissato dall’editore. Prendono un soggetto steso da Canu e lo rendono leggibile e fruibile da fasce di pubblico molto giovani, non per forza avvezze alla lettura di fumetti. Il tutto evitando in ogni modo di snaturare la fonte di origine. Lo impacchettano in maniera furba, unendo l’estetica di Minecraft a linee semplici e colori squillanti. Sostituiscono vocette e strilletti con faccine e freddure da Cucciolone. Eccetera eccetera.

Ciò che distingue questi libri da ogni altro prodotto realizzato per vendere non è l’abilità degli autori, ma quel senso di continuità con i video consumati quotidianamente da quelle centinaia di migliaia di lettori che (ovvio) non hanno esitato un attimo ad acquistarli. Non in fumetteria in questo caso, ma su Amazon, al supermercato, in contesti ultra-generalisti come quelle edicole che mettono in vendita al massimo i due/tre romanzi più popolari del momento.

Quella che voglio far notare non è una differenza qualitativa – come se in fumetteria si vendessero solo fumetti meritevoli – quanto una distanza di campo da gioco impossibile da ignorare. Il mondo del fumetto, Fumettologica inclusa, ha finito per considerare robetta il prodotto più venduto dell’anno. In anni in cui anche le librerie di varia sfoggiano pareti tappezzate di manga.

Probabilmente si tratta di una buona dose di puzza sotto il naso. Oppure si tratta di pubblicazioni del tutto trascurabili. Entrambe le ipotesi sono verosimili. Ma è comunque chiaro che stiamo parlando di due universi che non si toccano in nessun modo. Di instant book se ne sono sempre pubblicati una marea, e il continuo arrivo sugli scaffali di libri firmati da youtuber (e ricordiamolo: firmati, ma non realizzati) ne rappresenta la propaggine più recente. Sono pochi, però, quelli che riescono a rendere palpabile quanto Lyon l’affermazione di un nuovo tipo di celebrità. Personaggi pubblici che oggi appaiono come entità aliene a chi ha più di vent’anni – anche se forse è sempre stata così – del tutto slegati da quello che veniva prima. Incuranti di come si pensava si sarebbero dovute fare le cose, abilissimi nell’adattarsi ai continui cambi di paradigma del presente. 

Messa così sembrerebbe un approccio quasi punk, come è sempre stato l’affermarsi delle nuove generazioni. Se non fosse per una nuova attitudine, decisamente predatoria e speculativa. Se si afferma un nuovo social network bisogna colonizzarlo subito, se i fumetti triplicano le loro vendite bisogna farne uno al più presto (anche se, va detto, Lyon ha contribuito a questo risultato, più che lucrarci sopra: dopo di lui, sono usciti almeno altri quattro fumetti colleghi gamer…). 

L’importante è esserci, sempre e ovunque. Produrre materiale in continuazione – Lyon pubblica su YouTube in media tre video al giorno, senza considerare tutti gli altri canali come Instagram e Telegram – e senza stare troppo a preoccuparsi di trovare chissà quale idea geniale o concept astruso. I fumetti di Lyon si basano proprio su quello: vendono ai lettori storie che conoscono già, in una forma lievemente diversa rispetto al solito ma del tutto attinente alla fonte originale. Sono opere che vivono della loro stessa bolla, rassicuranti come il peggiore prodotto di consumo sa essere. 

Certo, nessuno si aspetta da una simile produzione una qualche forma di avanguardia o di rottura. Eppure una tale indulgenza rende davvero difficile approcciarsi a quello che non è altro se un prodotto costruito per sfruttare il momento. Nell’intro del volume Lyon ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile la pubblicazione del libro, riuscendo così a dimostrare come si possano raccontare storie anche con YouTube e i videogiochi.

Un’ovvietà che non richiedeva certo un‘ulteriore affermazione – basti pensare al fenomeno dei machinima, ormai pluridecennale – e che rispetto al passato è stata solo resa qualcosa di estremamente lucrativo. Quando il web e lo sdoganamento della tecnologia di massa hanno permesso – a chiunque si potesse permettere uno smartphone – l’accesso ai mezzi di produzione e di diffusione dei propri lavori, abbiamo sognato la fine della tv generalista. E per un certo periodo è stato effettivamente così, con la voglia di sperimentare a sopperire selfie ring e ubiquità mediatica.

Con il passare degli anni, però, sembra che quegli spettri di un passato che si sperava morto e sepolto abbiano finito per rafforzarsi, cambiando semplicemente forma. Una volta era la televisione di flusso, adesso le live infinite. I fumetti di Lyon, che di certo intrattengono e divertono i suoi fan come nient’altro al mondo, sono figli della stessa mentalità produttiva. Difficile aspettarsi qualcosa che rimanga.

Leggi anche: Capire il motivo del successo di “Demon Slayer” è impossibile, probabilmente

Ultimi articoli

il segno di una resa invincibile andrea pazienza

Alla ricerca del segno di una resa invincibile

Il segno di una resa invincibile è il titolo di un fumetto breve realizzato da Andrea Pazienza in collaborazione con Marcello D’Angelo.

J-Pop e Edizioni BD: i fumetti in uscita questa settimana

Tutti i fumetti che Edizioni BD e la sua linea editoriale J-Pop pubblicheranno nella settimana dal 18 al 24 marzo 2024.

I kaiju cercano l’amore, nelle illustrazioni per Bricòla 2024

A Bricòla 2024 a WOW Spazio Fumetto di Milano, i partecipanti disegnano i kaiju che cercano l'amore sulle dating app.
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando le estensioni per bloccare gli annunci. Il nostro sito è gratuito e il lavoro di tutta la redazione è supportato dalla pubblicità. Supportaci disabilitando questo blocco degli annunci.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO