ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER
In Strappare lungo i bordi, la nuova serie animata scritta, diretta e doppiata da Zerocalcare, l’autore ha inserito diversi easter egg e molti riferimenti all’universo dei suoi fumetti – mostrando personaggi che non hanno potuto trovare spazio – ma anche ad altre opere fumettistiche. Inoltre, il montaggio serrato della serie potrebbe aver fatto perdere a qualcuno alcune curiosità.
Abbiamo così pensato di raccogliere qui di seguito alcuni tra i principali easter egg di Strappare lungo i bordi:
• L’immagine che fa da sfondo allo smartphone di Zerocalcare è una vignetta di Maicol & Mirco, autore degli Scarabocchi. La vignetta in questione esclama: «Chi è felice è complice». Maicol & Mirco ha poi pubblicato l’immagine in versione salvaschermo.
• Nel primo e nel quinto episodio, fuori dal bar che frequenta Zerocalcare, c’è un poster con la scritta “Panini & Comix”, un possibile gioco di parole con la casa editrice Panini Comics.
• In una scena della prima puntata si intravede Cinghiale, l’amico di Zerocalcare con il chiodo fisso del sesso, tanto da ricondurre ogni consiglio di vita alla massima «devi scopà». All’apparenza il più scapestrato del gruppo, nei fumetti dell’autore Cinghiale evolverà negli anni in maniera inaspettata, finendo col mettere su famiglia.
• Nella seconda puntata, Zerocalcare immagina di candidarsi come presidente degli Stati Uniti e uno dei poster della campagna recita “L’ultimo faggiano”, una parodia del titolo “L’ultimo intellettuale” con cui L’espresso aveva ribatezzato il fumettista nel 2020.
• Tra i ragazzini delle ripetizioni, compare fugacemente Blanka, un bambino a cui Zero faceva ripetizioni e che era comparso nei primi fumetti. Per proteggerne la riservatezza, il fumettista lo aveva disegnato con le fattezze di Blanka, il personaggio del videogioco Street Fighter, «cresciuto nella giungla ed allevato dalle bestie», come recita il fumetto in cui debutta, Pedagogia. In quella stessa storia Zero istruiva Blanka sulla necessità di guardare L’odio, film del 1995 di Mathieu Kassovitz di cui Zero presta il dvd a Ludovico Lucertolini nella serie tv (con il nome storpiato Che odio).
• In una scena del secondo episodio, in cui Zerocalcare è protagonista della metafora della caverna di Platone, compare un’anfora di Exekias, un ceramografo massimo esponente delle ceramiche a figure nere. Il vaso, conservato al museo gregoriano etrusco dei Musei Vaticani, ritrae Achille e Aiace assorti in un gioco da tavolo di origine incerta. È un soggetto inedito dell’iconografia omerica, un’originale creazione dell’artista che non trova riscontro in alcun testo letterario. Il reperto si vede per pochissimo tempo ma è indice della cura dei dettagli da parte della produzione.
• Il fumetto per bambini che Zerocalcare disegna per Alice, Il principe degli sgambetti, è un libro illustrato in forma di parodia che l’autore ha davvero scritto e disegnato da giovane.
• Nel terzo episodio, nelle scene ambientate ai tempi della scuola elementare, Zero parla con Corrado Persichetti, bullo della classe comparso in Un polpo alla gola.
• Durante la scena della pizza “stocazzo” (un’ipotetica pizza dal gusto inusuale che Zerocalcare è tentato di assaggiare), Zero immagina che la pizza sia così buona da essere stata servita all’ultima cena di Gesù. Tra i commensali, oltre ai dodici apostoli e alcuni personaggi già apparsi nella serie, appare il Panda, la coscienza cinica e spietata di Zerocalcare che ha esordito in Macerie prime.
• Nella quinta puntata, in una scena di massa che immagina Zerocalcare, si scorge Katja, personaggio introdotto in Dodici e poi riapparso in Macerie prime, in cui la vediamo incastrata in una relazione insoddisfacente e con un forte desiderio di maternità.
• In una scena in cui Zerocalcare parla della sua disponibilità ad aiutare con azioni pratiche i suoi amici, lo vediamo dare assistenza a Deprecabile, che nei fumetti è il fidanzato – quarantenne e debosciato – di Katja.
• Alla commemorazione di Alice, tra la folla compare un ragazzo con una maglietta con la lettera K e una maschera da Panda. Si tratta di Giacomo Bevilacqua, amico di Zerocalcare e autore della serie A Panda piace… che su internet utilizza il nickname Keison22.
• Il signore che, nel finale della sesta puntata, richiama nella palestra Zerocalcare e i suoi amici è Michele Foschini, co-fondatore di Bao Publishing, la casa editrice che pubblica i fumetti dell’autore. Foschini ha anche doppiato il personaggio, che nei titoli di coda è chiamato “Tizio”.
Leggi anche:
- Storia del libro che ha cambiato la vita di Zerocalcare (e il fumetto italiano)
- “Strappare lungo i bordi” è la serie tv che ci si aspetterebbe da Zerocalcare
- Zerocalcare, la sfera pubblica e il fumetto come risorsa
Entra nel canale WhatsApp di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Threads, Telegram, Instagram e Facebook.