I 10 migliori fumetti classici del 2021

Il 2021 è ormai quasi alle spalle e, come d’abitudine, ne tiriamo le somme con i nostri ‘Best of’. Da prendere alla lettera o anche no, per mettere in archivio quanto abbiamo letto di davvero memorabile in questa annata editoriale, ma anche per offrire un invito a discutere e ridiscutere le pubblicazioni che si sono affastellate sugli scaffali di librerie e edicole.

Per le nostre selezioni partiamo dal passato – remoto e prossimo – facendo il punto sui fumetti “classici”. Un modo per riconoscere il lavoro meritorio di quegli editori italiani che hanno saputo valorizzare, con una riedizione o una prima edizione, un’opera che proviene dal patrimonio storico del fumetto mondiale. E anche un modo, per noi di Fumettologica, di portare attenzione su frammenti talvolta dimenticati dello sviluppo della Nona arte.

Tra importanti riscoperte e recuperi fondamentali, la nostra playlist 2021 ha preso così una forma piuttosto chiara, con i vari spot divisi fra grandi maestri giapponesi (Shigeru Mizuki, Katsuhiro Otomo, Kazuo Koike, Fuyumi Soryo), americani (Howard Chaykin, Rick Veitch, Guy Colwell) e italiani (Filippo Scòzzari, Bonvi, Guido Martina), per una selezione dal sapore sempre molto internazionale.

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Il mar delle blatte, di Filippo Scòzzari (Coconino Press)

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Presentato da Coconino Press in una edizione rivista e corretta, Il mar delle blatte è uno dei lavori più significativi della carriera di Filippo Scòzzari, risalente all’inizio degli anni Ottanta. Un adattamento di un racconto del 1939 dello scrittore Tommaso Landolfi (edito da Adelphi), una surreale storia di pirati che ha per protagonista un giovane insicuro al largo in un mare interamente ricoperto di blatte. Con lui c’è una fanciulla rapita che ha eletto un vermiciattolo azzurro come suo amante.

In nemmeno quaranta pagine, Scòzzari compone un racconto surreale e visionario, un viaggio perverso i cui protagonisti hanno l’aspetto di veri uomini ma che nell’animo sono viscidi insetti, mentre un elemento naturale come il mare prende l’aspetto di una distesa di blatte disgustose. L’autore fa una satira acida della virilità e della prepotenza maschile, contrapponendole alla fragilità borghese del protagonista. Il risultato è un racconto apparentemente scanzonato e intriso di erotismo deviato, ma che in realtà sa rivelarsi introspettivo e amaro.

Il fumetto fu pubblicato per la prima volta in quattro puntate nel 1983 sulle pagine della rivista Frigidaire, ma presto intervennero problemi di diritti – e non solo – che l’hanno reso irreperibile per anni (qui ne spieghiamo l’intricata vicenda e mostriamo qualche tavola in anteprima).

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