Showa 1, di Shigeru Mizuki (J-Pop)

Già considerato una leggenda del manga grazie a creazioni come Kitaro e dopo aver preso parte a movimenti innovativi come quello del gekiga, alla fine degli anni Ottanta, ormai sessantenne, Shigeru Mizuki realizzò Showa, un racconto semiautobiografico che percorre la Storia del Giappone del Novecento. Per la precisione, la saga si dipana lungo il periodo detto appunto Showa, che va dal 1926 al 1989. In essa, Mizuki racconta la propria infanzia e alcuni vicissitudini che coinvolgono tutta la sua famiglia, narrando al tempo stesso i fatti storici di quel periodo, con precisione e fedeltà ai dettagli.
Con la maturità di un uomo che ha vissuto sulla propria pelle momenti tragici della Storia – prendendo anche parte alla Seconda guerra mondiale – Mizuki ha così elaborato una cronistoria a fumetti del passato recente del Giappone, senza risparmiarsi un po’ di spirito critico e distacco.
Allo stesso tempo, consapevole della propria importanza nella cultura popolare giapponese, l’autore ha realizzato anche una autobiografia tanto precisa quanto appassionata. Questo doppio registro si manifesta anche nella magistrale rappresentazione di sfondi iperrealistici, affiancata alla capacità di realizzare caricature dei volti umani che hanno pochi eguali, in tavole che sembrano scenari teatrali vivaci e carichi di espressività.
Showa di Shigeru Mizuki, scomparso nel 2015, è dunque un lavoro imponente e appassionante, realizzato da uno degli autori più importanti nella storia del fumetto giapponese, e questo primo volume non è che l’inizio di un lungo viaggio tra la Storia e le esperienze che lo hanno formato.