I 10 migliori graphic novel stranieri del 2021

Dopo i migliori classici e le migliori serie, proseguiamo la nostra rassegna del meglio del 2021 allargando lo sguardo al di fuori dei nostri confini, con quelli che a nostro giudizio sono stati i migliori graphic novel di produzione straniera pubblicati in Italia nel corso dell’anno. Ed è una lista che spazia per il mondo forse più degli anni scorsi, arrivando in posti solitamente poco battuti come la Svezia o la Norvegia, con giovani autori già affermati e nomi molto noti.

Nella selezione di questo 2021 trova spazio in modo predominante la fiction – un format sempre più consueto del graphic novel, dopo anni di biografismo e autobiografismo – declinata però in due modi opposti: da una parte c’è il crudo realismo di opere come quelle di Ed Brubaker e Sean Phillips, Tillie Walden e Simon Gärdenfors, dall’altra la fantasia sfrenata di piacevoli scoperte come Aminder Dhaliwal e Øyvind Torseter, senza dimenticare vie di mezzo come quelle di Hubert e Zanzim o Kevin Huizenga, a comporre una varietà davvero sfrenata.

10 graphic novel con un unico minimo comune denominatore: quello di offrire storie universali anche quando partono dal particolare, realizzate con sensibilità uniche e personali dovute anche alle diverse provenienze dei singoli autori, che si parli di aree geografiche o stilistiche.

Pelle d’uomo, di Hubert e Zanzim (Bao Publishing)

migliori graphic novel stranieri 2021 pelle d'uomo hubert bao

Pelle d’uomo è arrivato in Italia con grandi aspettative, avendo vinto fra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 in Francia tutto quello che poteva vincere: il Premio Wolinski, il Premio RT, il Premio Landerneau e soprattutto il Premio della Critica dell’ACBD, tra i più importanti riconoscimenti francesi dedicati alla nona arte.

Il fumetto di Hubert e Zanzim è ambientato in Italia durante il Rinascimento e ha per protagonista Bianca, una ragazza promessa in sposa a Giovanni, ma che ha ereditato dalla propria famiglia una “pelle d’uomo” che le permette di trasformarsi in Lorenzo. Nei panni di quest’ultimo frequenta lo stesso Giovanni, che in realtà è omosessuale, ma che ignora il fatto che Bianca e Lorenzo siano la stessa persona.

Un’intricata vicenda da commedia dell’arte, che però è sviluppata da Hubert – scomparso prematuramente poco prima della pubblicazione del libro – con toni al limite del drammatico nel modo in cui tratta problematiche legate alla questione di genere. I due protagonisti sono costantemente sottoposti alle pressioni di parenti, amici, conoscenti e persino di una società bigotta, che tenta di imporre su di loro convenzioni che si trascinano da secoli ma che – allora come oggi – sembrano ipocrite e prive di ragione.

Ma in fin dei conti Pelle d’uomo è un racconto di speranza, grazie anche ai disegni graziosi e luminosi di Zanzim ad alleggerire i toni. E il finale positivo, nel quale tutti i tasselli finiscono per una volta al posto giusto con estrema naturalezza, senza alcuna traccia di retorica, sembra essere davvero quello migliore possibile.

(acquista online)