Asadora 2-5, di Naoki Urasawa (Panini Comics)

Nel 1959, nel porto di Nagoya, una bambina di nome Asa è sorpresa da un tifone mentre insegue un anziano pilota di guerra indigente che ha commesso un piccolo furto. Il tifone spazza via l’intero quartiere, e la bambina convince il vecchio a pilotare un aereo per portare soccorso ai sopravvissuti e cercare la sua famiglia, scoprendo che casa sua è stata cancellata da una gigantesca orma. Dopo qualche anno, diventata lei stessa pilota di aerei, Asa, più che mai decisa a scoprire che cosa sia accaduto ai suoi, intraprende un’indagine segreta sulle tracce di una creatura misteriosa.
Premiata a Lucca come miglior serie dell’anno, Asadora! rappresenta un equilibrio perfetto tra avventurosa caccia al mostro e slice of life: al centro del racconto c’è infatti un Giappone che cerca di rimarginare le ferite di guerra e di proiettarsi verso il radioso futuro rappresentato dalle Olimpiadi del 1964, sviluppando nel frattempo un’industria dell’intrattenimento che inaugura al cinema, con Godzilla, il filone dei mostri kaiju, metafora della catastrofe nucleare di Hiroshima e Nagasaki, e in televisione gli asadora, serie incentrate sulle vicende quotidiane e sentimentali di protagoniste femminili, simbolo di un paese sospeso tra tradizione e modernità.
Naoki Urasawa ha ormai tutti i requisiti per essere considerato a tutti gli effetti un grande maestro del manga. Ha all’attivo numerose serie di successo, come Monster e 20th Century Boys, per citare solo le più famose. Ha realizzato per la NHK (la Rai giapponese) cinque stagioni di Urasawa Naoki no Manben, documentari in cui intervista dei famosi mangaka, e ha aperto un canale YouTube per raccontare la sua vita da fumettista. È stato celebrato in una grande mostra che dal Giappone ha fatto tappa in Europa e negli Stati Uniti.
In quarant’anni di carriera Urasawa ha elaborato una cifra personale che rende i suoi manga inconfondibili: uno stile grafico realistico accurato ma mai ridondante, dove c’è sempre grande attenzione all’espressività dei volti; una predilezione per intrecci avventurosi, pieni di salti temporali e dominati da grandi misteri da risolvere, con ambientazioni storiche precise; la presenza di tantissimi personaggi, principali e secondari, che non agiscono per ragioni individualistiche ma sono animati dalla volontà di cambiare il mondo, conferendo a ogni racconto una dimensione corale e ottimista. Tutti questi elementi ritornano anche in Asadora!, una serie all’altezza delle precedenti e che sembra portare in una direzione tutta nuova e promettente.