
Tokyo Revengers di Ken Wakui (pubblicato in Italia da J-Pop) è probabilmente il manga rivelazione del 2021, con la sua affermazione sia nelle classifiche di vendita che in quelle di gradimento della critica, finendo anche nella nostra selezione delle migliori serie a fumetti del 2021.
Nel nostro paese il fumetto ha debuttato quest’anno, mentre in Giappone è pubblicato già dal 2017 sulle pagine della rivista Weekly Shonen Magazine dell’editore Kodansha. In Italia, nelle classifiche di vendita dei libri – dove già da tempo trovano spazio spesso e volentieri i fumetti – è da ormai qualche mese che, oltre ai soliti bestseller come Demon Slayer, One Piece e Jujutsu Kaisen, si è fatto strada con prepotenza anche Tokyo Revengers.
Già all’uscita del suo primo numero l’avevamo individuato come un manga da tenere d’occhio, segnalandolo tra le migliori uscite del mese di febbraio. Di lì a poco, Tokyo Revengers ha conquistato migliaia di lettori, sulla scia del Giappone, dove è la terza serie più venduta del 2021.
Marco Schiavone, direttore editoriale di Edizioni BD/J-Pop, ci ha spiegato come la casa editrice abbia creduto e investito sin da subito nel potenziale di Tokyo Revengers, registrando poi una crescita costante della serie, fino ad arrivare a quintuplicare le tirature dal primo al nono albo.
Si tratta di un trend piuttosto globale: dando uno sguardo a livello mondiale, il manga a settembre aveva una tiratura complessiva che superava le 40 milioni di copie, otto volte di più dell’anno precedente. In Giappone l’uscita dell’anime ispirato al manga, che ha debuttato ad aprile, ha dato una spinta notevole alle vendite, che in un mese sono aumentate di 6,7 volte.

La storia
Tokyo Revengers ha per protagonista Takemichi, un ragazzo qualunque, un po’ sfigato e senza un particolare scopo nella vita, che un giorno viene a sapere della morte della sua vecchia fidanzatina di quando era adolescente, nonché l’unica che lui abbia mai avuto. Mentre gira per la città turbato, è investito da un treno della metropolitana e si ritrova scaraventato 12 anni indietro nel passato. A quel punto, la sua preoccupazione diventa cambiare il passato per fare in modo che in seguito la sua ragazza non finisca uccisa. Per farlo deve entrare in combutta con la banda incolpata dell’omicidio, mettendo in atto una sorta di doppio gioco e impegnandosi sia a non farsi scoprire che a non finire troppo invischiato in azioni criminali.
Come in ogni buona storia sui viaggi nel tempo che si rispetti, rimediare a un fatto avvenuto nel presente per modellare a proprio piacimento il corso degli eventi finisce presto per rivelarsi una missione tutt’altro che semplice. Takemichi viaggia più volte avanti e indietro, aiutato dal fratello della vittima, e ogni volta che torna nel suo presente trova qualcosa di cambiato, ma di rado in meglio. Inizia presto a prender gusto nell’impersonare il se stesso più giovane e a volte finisce anche per perdere di vista la sua vera missione.
La serie sembra un curioso mash-up di elementi provenienti da film sci-fi pop come Ritorno al futuro e Big e la serie Quantum Leap, uniti a elementi classici dei manga sui teppisti, come Due come noi o Rokudenashi Blues. È quindi facile comprendere le ragioni dell’appeal esercitato sul pubblico dal manga, in quanto capace di appassionare i lettori giovanissimi per come descrive bene e con spirito di ribellione le dinamiche sociali degli adolescenti, ma anche i lettori più maturi per quel romantico effetto di ritorno alla gioventù.
Del resto, il desiderio di poter recuperare agli errori passati è un sentimento comune, che come espediente narrativo ha generato lavori fortunatissimi, come quelli sopra citati. Non meno importante, inoltre, a tenere insieme il racconto in maniera coerente e fluida ci pensa un disegno fresco, dinamico e dal tratto tagliente.

L’autore
Ken Wakui ha debuttato nel mondo del fumetto giapponese nel 2005 col manga Shinjuku Swan e da allora, prima di Tokyo Revengers, ha realizzato altri tre fumetti, tutti pubblicati dal gigante dell’editoria nipponica Kodansha. Già col suo primo fumetto l’autore aveva riscosso un certo successo, tanto che il titolo aveva ispirato due adattamenti cinematografici.
I manga di Wakui hanno spesso per protagonisti personaggi loschi e come scenario quartieri della capitale nipponica dove la vita notturna è intensa (come Shinjuku). Tokyo Revengers non fa eccezione e immerge il lettore nel mondo delle bande criminali giovanili. Wakui si muove con agilità nel descrivere quegli ambienti proprio perché anche lui in gioventù ne ha fatto parte, come dimostra anche una foto pubblicata online.
Did You Know? Tokyo Revengers author, Ken Wakui was a gang member in early 2000's! He was part of Black Emperor, on…
Posted by Daily Dose of Anime on Sunday, August 22, 2021
Tokyo Revengers è nato quando l’editor di Wakui gli ha chiesto di provare a realizzare un manga incentrato sugli yankii (le bande di teppisti giapponesi). «Ero interessato alla proposta, ma non sapevo proprio che aspetto avessero oggi», ha spiegato Wakui in un’intervista. «È così che mi è venuta l’idea di far viaggiare nel tempo il mio protagonista, così da poter descrivere gli yankii dei primi anni Duemila, quando anche io ne facevo parte.»
La serie finora
In Giappone Tokyo Revengers non si è ancora concluso e a fine 2021 conta 24 tankobon pubblicati (mentre in Italia a fine 2021 sono 9 i volumi usciti). Il manga ha ispirato una serie animata composta da 24 episodi, che in Italia è disponibile su Crunchyroll), oltre a un film live-action e un adattamento teatrale.
A dicembre la rivista Nikkei Entertainment ha riportato che Tokyo Revengers è stato l’anime più visto in streaming sia da un pubblico maschile che femminile durante la seconda metà del 2021. La serie ha inoltre vinto lo Yahoo! Japan Search Award nella categoria anime, come termine più ricercato online rispetto all’anno precedente.
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