Una scuola USA rifiuta l’uso didattico di “Maus” per ‘oscenità’

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Il 10 gennaio scorso il consiglio della scuola McMinn County Schools in Tennessee ha votato all’unanimità per rimuovere il graphic novel Maus di Art Spiegelman dal programma di studi a causa di violenza e oscenità, nonostante tre professori avessero fatto sapere che il libro era essenziale per le loro lezioni sull’Olocausto.

Maus, vincitore di un Premio Pulitzer, è tra i più importanti e noti fumetti di sempre. La storia racconta l’Olocausto, gli orrori del Nazismo e la tragedia vissuta dagli ebrei polacchi durante la Seconda guerra mondiale. Il racconto è basato sulle esperienze del padre di Spiegelman, sopravvissuto al campo di concentramento di Majdanek e a quello di Auschwitz.

Secondo il verbale della riunione, Lee Parkison, il preside della McMinn County Schools, ha affermato di aver ricevuto diverse lamentele da una parte del gruppo docenti per il contenuto osceno del libro. In particolare, per il «linguaggio grezzo e discutibile», per il disegno di una donna nuda (un’immagine che raffigura la madre di Spiegelman trovata morta suicida in una vasca da bagno) e per la violenta rappresentazione generale della storia.

Parkison, dopo essersi consultato con un avvocato, avrebbe suggerito di oscurare il testo controverso e l’immagine della donna, ma il consiglio di amministrazione si sarebbe opposto, anche per evitare di ricevere eventuali ripercussioni legali per aver alterato parti del fumetto.

«Sto cercando di capacitarmi di questa storia», ha detto Spiegelman intervistato da CNN. «Sono totalmente concentrati su alcune brutte parole presenti nel libro. Non posso credere che la parola ‘dannazione’ basti per farlo bandire dalla scuola». Spiegando come la scelta della scuola sia dettata da miopia, paura e insensatezza.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti, che ha affermato come sia importante che gli studenti imparino la storia descritta nel fumetto: «Maus ha svolto un ruolo fondamentale nell’educare sull’Olocausto attraverso la condivisione di esperienze dettagliate e personali di vittime e sopravvissuti. Insegnare l’Olocausto usando libri come Maus può ispirare gli studenti a pensare in modo critico al passato e ai propri ruoli e responsabilità oggi».

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