Gannibal 2, di Masaaki Ninomiya (Hikari)

Un giovane poliziotto arriva con la sua famiglia in una cittadina in mezzo alle montagne del Giappone per dirigere la piccola stazione di polizia locale, assumendo un incarico che apparentemente potrebbe sembrare di poco conto e senza troppi rischi. In realtà il precedente capo di polizia era scomparso in circostanze misteriose, e su alcuni abitanti del luogo girano voci alquanto singolari e inquietanti: c’è chi dice che nel paese vivano dei cannibali.
L’agente Daigo Agawa, pur nutrendo ovvi dubbi su certe dicerie, non può far a meno di sospettare dello strano comportamento di una numerosa famiglia che vive isolata nei boschi, salvo poi scoprire che anche gli altri abitanti del paese non sono meno strani o violenti di loro. Un po’ per necessità e un po’ per sfida, il poliziotto inizia a indagare, e nel giro di un paio di volumi (sui 13 previsti) la trama del manga mostra risvolti e colpi di scena avvincenti.
Il seinen di Masaaki Ninomiya è una bella sorpresa di questo fine anno, in un panorama manga ormai da anni affollato. Si tratta di un thriller violento, che evita di puntare su elementi sovrannaturali, non eccede nell’appoggiarsi al mondo del folclore – come capita spesso in storie di mistero giapponesi – e trova similitudini con produzioni americane recenti, ricordando il fumetto Moonshine di Azzarello e Risso o la serie tv Outsiders. L’autore, sebbene al suo debutto, mostra già di saper indagare abilmente la psicologia dei personaggi e di giocare brutalmente col lettore tramite immagini forti e un ritmo narrativo incalzante.
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