Oblomov Edizioni ha diffuso due immagini in anteprima dell’adattamento a fumetti del romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa realizzato da Milo Manara.


Le due tavole sono state mostrate in una loro versione preliminare e priva di testi. La casa editrice ha fatto sapere che appariranno prossimamente sulla rivista Linus a corredo di un’intervista a Manara, di cui sono stati pubblicati anche alcuni estratti. Il fumettista parla così del suo approccio al romanzo di Eco:
«Il nome della rosa è un libro che ha ottenuto un successo planetario e ha già avuto trasposizioni sia cinematografiche che televisive, dunque realizzarne una nuova ulteriore trasposizione è senza dubbio una grande sfida. Naturalmente, ho pensato subito che il fumetto in sé è un libro ed essendo Il nome della rosa, in un certo senso, un libro sui libri… […] ho pensato che si poteva allargare il discorso, a differenza delle precedenti trasposizioni, realizzando un libro su un libro che parla di libri, continuando questo rimando di citazioni in un gioco di matrioske interessante.»
«[…] il fatto che si tratta di una storia pressoché tutta svolta in un monastero, con i personaggi vestiti tutti uguali, senza dubbio è una sfida per un disegnatore, che ha come priorità il mantenere sempre interessante l’aspetto visivo della narrazione. Il tema della censura, ovvero di come le pagine della Poetica aristotelica dedicate al riso scatenino la follia omicida del fanatismo religioso, io lo tradurrei dal punto di vista visivo, dedicando più spazio ai marginalia, le miniature che offrivano una visione capovolta della realtà convenzionale, considerate nel libro di Eco un elemento scatenante dell’indagine.»
L’adattamento di Il nome della rosa realizzato da Manara dovrebbe essere pubblicato a puntate proprio su Linus nei prossimi mesi, prima di essere raccolto in volume da Oblomov/La Nave di Teseo, come ha confermato nel corso di un’intervista Elisabetta Sgarbi, direttrice generale ed editoriale di La Nave di Teseo.
Ambientato nel Medioevo del Quattordicesimo secolo, Il nome della rosa è un giallo deduttivo che parte dall’espediente del manoscritto ritrovato per raccontare le vicende di un monaco di nome Adso da Melk, che, da anziano, aveva deciso di trascrivere su carta i fatti vissuti da novizio in compagnia del proprio maestro Guglielmo da Baskerville all’interno di un monastero benedettino.
Nel corso degli anni, il romanzo è stato tradotto in circa 50 lingue, con oltre 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Ha inoltre ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Strega del 1981, ed è stato inserito nella lista de i 100 libri più importanti del ventesimo secolo stilata dal quotidiano francese Le Monde. Il nome della rosa è diventato negli anni anche un film diretto nel 1986 da Jean-Jacques Annaud, con Sean Connery e Christian Slater, e una miniserie televisiva del 2019 con John Turturro e Rupert Everett.
Tra gli illustratori e fumettisti italiani più noti nel mondo (soprattutto grazie alle sue sensuali figure femminili), Milo Manara è stato autore di saghe a fumetti come quelle di Giuseppe Bergman – il suo personaggio più famoso – e ll gioco, oltre al recente Caravaggio. Ha inoltre collaborato con sceneggiatori come Silverio Pisu (Lo Scimmiotto), Hugo Pratt (Tutto ricominciò con un’estate indiana ed El Gaucho), Federico Fellini (Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet) e Alejandro Jodorowsky (I Borgia).
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