I vecchi forni 2, di Wilfrid Lupano e Paul Cauuet (Editoriale Aurea)

Quando uscì nel 2014 in Francia, I vecchi forni fu un successo: il primo volume vendette oltre mezzo milione di copie e fu opzionato molto presto per il cinema. Da noi è passato quasi inosservato nel 2020 su Lanciostory e anche ora che esce in volume da dicembre 2021. Il motivo è forse il suo essere “troppo francese” per il mercato italiano. È uno di quei classici fumetti d’oltralpe che associa umorismo a tragedia, situazioni buffe e momenti di riflessione, il tutto sotto dei – bellissimi – disegni umoristico-grotteschi. Davvero difficilmente inquadrabile per i nostri palati.
La vicenda inizia con il funerale di Lucette, donna amatissima dalla sua comunità, una che ha passato la vita a donarsi agli altri. Il vedovo Antoine, vecchio sindacalista agguerrito, riceve dal notaio una sua lettera in cui confessa di averlo tradito con il padrone della fabbrica. Lui dà di matto e parte per l’Italia per ammazzare con le proprie mani il rivale ed ex datore di lavoro. I suoi amici di sempre Pierrot e Emile lo inseguono, accompagnati dalla nipote di Antoine, Sophie, che è in tutto e per tutto l’immagine della nonna.
Il fumetto funziona soprattutto grazie alla caratterizzazione dei protagonisti. Sia i tre vecchi sia la giovane lasciano intuire un mondo interiore e un passato molto più ricchi di quello che ci si aspetterebbe, e che gli autori ci fanno scoprire solo un pezzetto alla volta. Pierrot, che guida un gruppo di ciechi che rovinano party del bel mondo parigino, in realtà in gioventù è stato davvero un anarchico spericolato. Emile, cicciotto, assonnato, ha vissuto una vita avventurosa. Persino Sophie custodisce dei segreti, a partire dal nome del padre del bambino che porta in grembo.
Le loro storie si intrecciano quindi in un romanzo umoristico e avventuroso insieme, che parla di eredità – vere e morali -, di capacità di fare i conti con il passato e dei diversi punti di vista di due generazioni: una che, sessantant’anni prima, aveva speranza per il futuro e che ha lottato per migliorarlo; una che, oggi, si sente disarmata, terrorizzata, davanti alla lunga vita che ancora la aspetta.
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