
Il fumettista spagnolo Miguel Gallardo è morto all’età di 66 anni dopo una lunga malattia a causa di un cancro diagnosticatogli nel 2020. Gallardo era un autore e illustratore di fama internazionale: in carriera sue illustrazioni sono apparse sulle riviste New Yorker, New York Times ed Herald Tribune.
In patria era noto soprattutto per essere stato uno dei principali rappresentati del fumetto underground spagnolo degli anni Settanta, periodo in cui iniziò a realizzare insieme allo sceneggiatore Juanito Mediavilla le avventure di Makoki, un pazzo dipendente dall’elettroshock ed evaso da un manicomio che compiva diverse scorribande per le strade di Barcellona.
Negli anni Ottanta Miguel Gallardo fu inoltre tra i primi autori a pubblicare sulle pagine di El víbora, tra le più importanti riviste di fumetto europee. Oltre che per i fumetti underground, l’autore fu noto anche per le opere più impegnate, dal taglio storico e politico, come Un largo silencio (un lungo silenzio – Celesta, 2012), in cui raccontò la storia del proprio padre, un soldato repubblicano durante la guerra civile spagnola, ed El baile de los caídos (la danza dei caduti – Ediciones Temas de Hoy, 2019), una feroce satira dei sostenitori di Francisco Franco e della sua politica dittatoriale.
Il graphic novel María y yo (Astiberri, 2007), una storia autobiografica in cui Gallardo raccontò la propria vita a fianco della figlia autistica, bestseller in Spagna e vincitore del premio del Premio Nazionale del Fumetto della Catalogna, è la sua unica opera ad essere stata tradotta in Italia, pubblicata da Comma 22 nel 2009 con il titolo di Maria e io.
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