4 fumetti di Moon Knight che dovreste leggere

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Nei fumetti, Moon Knight è in realtà Marc Spector, ex pugile, ex agente della C.I.A. ed ex mercenario di origine ebraica, che, nel corso di una missione in Sudan, scoprì la tomba di Khonshu, di cui diventò l’avatar sulla Terra. Ma Moon Knight è anche altro, essendosi creato nel corso della sua carriera varie identità per poter lavorare meglio, come quelle del milionario Steven Grant e del tassista Jack Lockley.

Creato nel 1975 dallo sceneggiatore Doug Moench e dal disegnatore Don Perlin, Moon Knight si guadagnò 5 anni dopo la sua prima serie regolare. Da allora, Marvel Comics ne ha pubblicato le avventure con una certa discontinuità, su varie testate che hanno posto l’accento su vari aspetti del personaggio.

Non trattandosi di uno dei volti principali della casa editrice come potrebbero essere Spider-Man, Iron Man o Capitan America, la Marvel ha inoltre lasciato spesso carta bianca ai suoi autori, che a volte hanno potuto offrire storie più sui generis. Nel tentare di sintetizzare la sua storia Abbiamo selezionato quattro cicli del personaggio che varrebbe la pena recuperare. Prima, durante o dopo la messa in onda su Disney+ della serie tv a lui dedicata.

Notti di Luna piena, di Doug Moench e Bill Sienkiewicz

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La prima serie regolare di Moon Knight fu composta da 38 numeri, per la maggior parte scritti da Moench, il creatore del personaggio, e disegnati da Bill Sienkiewicz, all’epoca ancora agli inizi della carriera. In tutto, le storie realizzate in coppia dai due furono 27, in cui rafforzarono la mitologia di Moon Knight e gli costruirono attorno il cast di comprimari e nemici che l’avrebbe accompagnato fino a oggi.

Le storie di Moench comprendevano due filoni principali: le avventure in luoghi esotici, perlopiù legate al passato da mercenario di Marc Spector/Moon Knight e le storie di carattere urbano, in cui l’autore raccontava l’America degli anni Ottanta, con i suoi profondi problemi sociali. Tanto che a volte Moon Knight sembrava più spettatore che protagonista delle sue storie, lasciando lo spazio in primo piano a emarginati o reietti.

Ma rileggere ora la serie è anche un modo per ripercorrere la crescita artistica di Sienkiewicz, con il suo tratto realistico anni Settanta alla Neal Adams – parzialmente uniformato a quello del coevo Frank Miller di Daredevil tramite l’inchiostrazione di Klaus Janson – che pian piano si evolve in quello più espressionistico con cui l’autore si è poi affermato maggiormente in seguito. Da questo punto di vista, a spiccare è soprattutto Hit It!, storia a tema jazz pubblicata sul numero 26 della serie. Qui c’è la nostra recensione delle prime storie.

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Il fondo, di Charlie Huston e David Finch

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Dopo anni di alti e bassi, Moon Knight fu rilanciato nel 2006 dal romanziere pulp Charlie Huston, che aggiornò il personaggio e tutto ciò che a lui era legato per il nuovo millennio. Le atmosfere delle sue storie si fecero più cupe che mai, e il focus fu messo soprattutto sullo stato di salute mentale di Marc Spector, che iniziava a mostrare alcune crepe, dopo che per anni il personaggio aveva indossato varie identità diverse.

In storie basate più sulle atmosfere e sull’azione che sull’approfondimento psicologico, risultavano ideali le matite di Dave Finch, allievo di Marc Silvestri alla Image Comics, dotato di uno stile molto d’impatto e di un tratto profondo e corposo. Grazie alle sue matite e soprattutto alle chine di Danny Miki, le ombre del mondo di Moon Knight – quelle dei vicoli di New York ma anche quelle della sua mente – prendevano così corpo in modo sempre minaccioso.

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Moon Knight, di Brian Michael Bendis e Alex Maleev

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24. MOON KNIGHT – 28/04/2014 Foliazione: 288 PAGINE

Se il Marc Spector delle storie di Huston era in preda alla depressione, Bendis e Maleev affrontarono la tematica dei problemi mentali in modo più leggero e quasi positivo: le visioni dell’eroe non riguardavano più i fantasmi del passato, ma membri degli Avengers come Capitan America, Spider-Man e Wolverine.

In quella che è forse la versione più supereroica del personaggio, Moon Knight vive le sue avventure a Los Angeles, è affiancato da Maya Lopez/Echo, è convinto di essere un super eroe membro degli Avengers e affronta veri super criminali con poteri come il Conte Nefaria.

Quella di questa maxiserie in 12 numeri pubblicati fra il 2011 e il 2012 fu una versione decisamente più pop del personaggio, accompagnata dai disegni quasi fotorealistici di Maleev a ricordarci che a volte anche le illusioni possono essere reali, se ci credi davvero.

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Dalla morte, di Warren Ellis e Declan Shalvey

L’ultima importante evoluzione Moon Knight l’ha avuta nel 2014 grazie allo sceneggiatore britannico Warren Ellis, con un’ulteriore e importante aggiunta alle personalità multiple del personaggio: Mr. Knight, che, con un completo totalmente bianco anziché il classico costume con cappuccio e mantello, svolge il ruolo di consulente per la polizia di New York.

Le storie di Ellis – sei in tutto – sono rapide esplosioni autoconclusive nel mondo di Moon Knight, che partono dall’interno della sua psiche per avvolgere tutto ciò che c’è intorno a lui, che si tratti di criminali o di poliziotti. Ellis riprese inoltre l’idea di Moench di rendere in alcuni casi Moon Knight più spettatore che protagonista.

I disegni di Shalvey resero poi le ambientazioni delle storie di Moon Knight prive di sfumature, con una netta divisione di bianchi e neri che quasi rifletteva la nuova dimensione del personaggio, non più costretto a nascondersi fra le ombre, ma anzi orgoglioso di apparire in un mondo sempre più oscuro. Qui c’è la nostra recensione di queste storie.

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