
Qualche mese fa, abbiamo parlato di un libro molto particolare che ha scalato le classifiche italiane nella sezione Illustrazione e grafica di Amazon Italia: Botteghe di Tokyo, un libro illustrato bilingue, in italiana e giapponese, con 40 tavole ad acquerello dedicate ad altrettante vecchie botteghe della capitale giapponese, realizzate dal disegnatore polacco Mateusz Urbanowicz.
L’editore italiano è L’Ippocampo, che si è trovato tra le mani un discreto successo e ha saputo sfruttarlo. La casa editrice milanese ha infatti promosso molto bene il libro e, forte di questo successo iniziale, ha deciso di sfruttarlo per un’altra operazione di marketing realizzata in collaborazione con Tenoha, che è un negozio-ristorante-coworking milanese (si autodefinisce «il primo concept-store giapponese d’Europa»), con i suoi 1.100 metri quadri in via Vigevano 18, vicino alla fermata della metro M2 di Porta Genova.
“Botteghe di Tokyo – The Exhibition” è una mostra immersiva curata da Laura Micalizzi. Nello spazio decisamente abbondante nella zona Navigli di Milano è stato creato un panorama spettacolare: quinte teatrali enormi ricostruiscono a grandezza naturale gli acquerelli del lavoro di Urbanowicz, mentre una serie di arricchimenti (una piccola libreria, qualche macchina automatica per le foto o gli onnipresenti distributori automatici di bibite calde e fredde tipiche del Giappone, e vari altri dettagli di questo tipo) rendono unico l’evento.
L’ambiente organizzato è allo stesso tempo sorprendente e avvolgente: dalla metafora del viaggio, con un passaggio che simula l’interno di un aereo e poi l’aeroporto di Tokyo (Narita, probabilmente), alla sorpresa della “strada” con le quinte rappresentate dagli acquerelli a grandezza naturale delle botteghe di Tokyo (e che grandezza!), la sensazione è di trovarsi in un ambiente surreale, iper-realistico. In un’epoca di nascenti metaversi, simulazioni continue (come quella molto bella di Notre-Dame, che però è tutta, totalmente virtuale) il gioco di prestigio di Botteghe di Tokyo è perfettamente coerente.
Così come l’art book è fatto con acquerelli basati su fotografie ridisegnate “a vista” e colorate alla vecchia maniera, con la “mano” e la tecnica decisamente invidiabili dell’artista polacco che vive a Tokyo anziché appoggiarsi a ricostruzioni computerizzate e colori artificiali, così la mostra mette in scena oggetti reali, tabelloni di legno, oggetti e “materia” anziché caschetti di realtà virtuale e simulazioni.
Avevamo scritto che Botteghe di Tokyo è un art book veramente ben fatto a partire dalla concezione sino alla sua esecuzione. Esistono decine e decine di progetti editoriali che cercano di coniugare le immagini a un contesto specifico, ma questo di Urbanowicz ha saputo toccare i tasti giusti, grazie anche al seguito più che abbondante in rete (fantastico il suo account Instagram, per esempio), e diventare un vero e proprio fenomeno globale.
La mostra è gratuita (bisogna prenotarsi online), è aperta tutti i giorni della settimana dal 15 gennaio al 22 maggio 2022 dalle ore 11.00 alle ore 20.00 ed è una iniziativa che ha lo scopo di dare notorietà all’ambiente che la ospita. Tenoha Milano è infatti uno spazio relativamente nuovo (ha aperto poco prima della pandemia) e sta cercando di attirare l’attenzione con iniziative di tipo culturale coerenti con il suo tipo di obiettivi e attività. Bravi, viene da dire: avanti così.
Di seguito alcune foto della mostra “Botteghe di Tokyo – The Exhibition”:














Antonio Dini, giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. La sua newsletter si intitola: Mostly Weekly.
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