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Come succede per le altre produzioni dei Marvel Studios, anche la serie tv Moon Knight – che ha esordito il 30 marzo su Disney+ – presenta molti easter egg, rimandi, citazioni, strizzatine d’occhio a fatti fumettistici (e non). Abbiamo scelto le curiosità più significative del primo episodio:
• Nel parlare dell’Enneade, un gruppo composto da nove divinità egizie, Steven Grant (interpretato da Oscar Isaac), lo definisce un super gruppo. Già nel 1950, quando Marvel Comics si chiamava ancora Timely, in una storia a fumetti pubblicata su Marvel Tales 96 fu presentatato proprio in questo modo. Nella storia, il gruppo viaggiava attraverso un portale dalla loro dimensione natale fino alla Terra, dove veniva venerato.
• Quando Steven Grant scorre le chiamate ricevute sul misterioso cellulare ritrovato nascosto in casa sua, ne figura anche una a nome di Duchamp. Anche questo è un riferimento a un personaggio del cast di comprimari dei fumetti di Moon Knight, ovvero Jean-Paul “Frenchie” Duchamp, ex compagno di Marc Spector – la principale delle varie identità multiple di Moon Knight – quando faceva il mercenario e suo pilota di elicottero una volta diventato un giustiziere mascherato. Frenchie esordì al fianco di Moon Knight già nella sua prima apparizione su Werewolf by Night 32, del maggio 1975, di Doug Moench e Don Perlin. Layla – a cui appartengono invece tutte le altre chiamate, non sembra avere corrispettivi nei fumetti.
• A un certo punto, Steven Grant si ferma su una panchina a parlare con una statua dorata vivente, che lui chiama Crawley. Si tratta di un riferimento a un classico comprimario dei fumetti di Moon Knight, di nome Bertrand Crawley, un senzatetto che forniva all’eroe informazioni e voci provenienti dalla strada. Il personaggio fu creato nel 1976 da Doug Moench e Don Perlin su Marvel Spotlight 28, in una delle prime apparizioni di Moon Knight.

• A proposito della prima apparizione di Moon Knight, in una scena ambientata nel museo in cui Steven Grant lavora, viene mostrato un QR code su un muro, di fianco a una statua. Un utente di Reddit ha scoperto che quel codice rimanda al sito ufficiale di Marvel Comics, dove è possibile leggere integralmente e gratuitamente proprio l’edizione digitale di Werewolf by Night 32.
• Arthur Harrow, il personaggio interpretato da Ethan Hawke, si professa avatar sulla Terra del dio egizio Ammit, che nei fumetti ha avuto un ruolo importante nel ciclo di storie di Moon Knight realizzato da Jeff Lemire e Greg Smallwood a partire dal 2016. In esso, Ammit (che veniva chiamato Ammut, altro spelling per il suo nome) prendeva le sembianze del dottor Emmet, il responsabile dell’ospedale psichiatrico in cui era imprigionato Marc Spector.
• Nella serie tv, il dio Khonshu – di cui Moon Knight è l’avatar sulla Terra – ha l’aspetto da uccello antropomorfo che per primo nei fumetti gli ha dato il disegnatore Declan Shalvey nel ciclo di storie sceneggiato da Warren Ellis.
• Nella scena dell’ascensore, aguzzando la vista, si può notare un adesivo vicino alle porte raffigurante un teschio fiammeggiante molto simile alla raffigurazione classica di Ghost Rider, un altro classico personaggio Marvel dai poteri sovrannaturali.
• Alla fine dell’episodio, oltre ai creatori del personaggio Doug Moench e Don Perlin, vengono ringraziati anche altri autori Marvel: Alex Ross, Doug Braithwaite e Jim Krueger (ideatori in Universe X di una versione del costume di Moon Knight molto simile a quella della serie tv); Alan Zelenetz e Chris Warner (co-creatori of Arthur Harrow); Bill Sienkiewicz (disegnatore della prima serie regolare di Moon Knight e creator del Khonshu dell’universo Marvel); Jeff Lemire e Greg Smallwood (autori della già citata serie del personaggio del 2016); Gregg Hurwitz e Jerome Opeña (autori della serie Vengeance of the Moon Knight del 2009); Declan Shalvey (per il design di Khonshu di cui abbiamo parlato più sopra).
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