La tempesta, di Marino Neri (Oblomov)

Con i graphic novel Cosmo e L’incanto del parcheggio multipiano, negli ultimi anni Marino Neri si è affermato come la più solida ed efficace voce del realismo magico a fumetti in Italia. Il suo segno morbido, che trae ispirazione da un maestro del nero come Alex Toth ed è avvicinabile all’esperienza di un visionario moderno come Frederik Peeters, è capace di ritrarre il mondo con uno sguardo asciutto e spietato, aperto a suggestive visioni surreali.
La tempesta, il suo nuovo graphic novel pubblicato da Oblomov, mostra invece un lato meno visionario dell’autore, che sembra non lasciare spazio a deviazioni immaginifiche. Il racconto prende il via tra strade di campagna, sulle tracce di un giovane in viaggio prima in autobus e poi a piedi, con una meta ignota al lettore. Sebbene non sia chiaro cosa il ragazzo vada cercando, questi sarà fatalmente attratto da pulsioni voyeuristiche verso la villa e la coppia che la abita. Arriverà poi a vivere un momento catartico, in uno scontro dialettico tra generazioni diverse nel quale uno sconosciuto diventerà una sorta di figura paterna con cui instaurare un rapporto conflittuale che sfocerà in una singolare complicità.
Il graphic novel di Marino Neri tocca tematiche d’attualità, come la riflessione sullo scontro sociale tra persone benestanti e gente comune, oltre all’esplorazione del concetto di intrusione nelle vite e nei luoghi altrui. A ciò si aggiunge un’appassionante indagine del conflitto generazionale e della perdita dell’innocenza.
La tempesta di Marino Neri riesce a creare suggestioni affascinanti, tensioni e prurigine nel lettore, attraverso un non detto narrativo in armonia con un segno che lavora per sottrazione e anche tramite la messa in scena di situazioni in costante divenire. L’autore ha realizzato un racconto dal quale è difficile distogliere lo sguardo, che riesce a pungere con efficacia istinti morbosi e sentimenti intensi.