
Lavoro particolarmente singolare all’interno della produzione di Taiyo Matsumoto, Number 5 fu serializzato a partire dall’anno 2000 nel corso di cinque anni sulla rivista Ikki dell’editore giapponese Shogakukan, per un totale di 8 volumi. Ora questo manga è arrivato in Italia, tradotto da J-Pop e raccolto in un due corposi volumi di oltre 500 pagine l’uno.
Number 5 è stato realizzato dopo i manga per i quali Matsumoto è oggi riconosciuto come una delle voci più autentiche del fumetto nipponico. In precedenza, l’autore aveva infatti raccontato il quotidiano degli adolescenti con le sue storie brevi raccolte nel volume Blue Spring, inedito in Italia; aveva immaginato città asfissianti e surreali con Tekkonkinkreet; con Ping Pong si era cimentato nel fumetto sportivo; con GoGo Monster aveva iniziato ad affrontare temi delicati legati all’infanzia che in Sunny avrebbe esplorato in maniera più estensiva.

Il mondo che fa da sfondo a Number 5 è un luogo lontano nel tempo, in gran parte deserto, arido, dove si trovano castelli di stampo medievale tipicamente europei ma anche quartieri urbani che sembrano usciti da metropoli orientali moderne. A governare questo universo è un consiglio di individui che proteggono la sicurezza globale con numeri al posto dei nomi.
La vicenda narrata ha inizio quando No. 5 abbandona il suo ruolo e si dà alla macchia insieme alla sua compagna. Gli altri membri del consiglio vorranno ritrovarlo a tutti i costi, spendendosi in prima persona per la sua cattura. Ne segue una caccia all’uomo spietata, regolata da intrighi misteriosi, fatta da combattimenti all’ultimo sangue alternati a momenti puramente onirici.
In Number 5 troviamo un autore già maturo alle prese con la necessità di allontanarsi da gabbie e limitazioni per farsi toccare da influenze e visioni lontane. Lo sguardo di Matsumoto esce così dai confini del Giappone e convoglia suggestioni legate all’estetica di Moebius, evidenti nel segno e nell’immaginario narrativo.
Col tratto graffiante di un pennino affilato e dedito al dettaglio, per questo manga Matsumoto ha realizzato un character design sorprendente, mescolando influenze da culture di tutto il mondo, e ha costruito tavole dal layout di ampio respiro, con vignette dai campi larghi che abbracciano spazi desertici reminiscenti proprio dell’Arzach di Moebius, nei quali appaiono mezzi di trasporto bizzarri che ricordano invece l’Hayao Miyazaki di Nausicaa della Valle del vento.

Matsumoto ha messo così insieme un racconto che in più momenti sembra essere costruito passo dopo passo, nato gradualmente nella mente dell’autore. All’interno di una trama apparentemente semplice, in un mondo fantasy dai tratti acidi, la maggior parte delle vicende e dei dialoghi si svolge con la naturalezza tipica dell’improvvisazione.
A rendere grande Number 5 è però soprattutto il lavoro di world building maestoso realizzato dall’autore. Ogni immagine è ricca dei più disparati dettagli necessari a restituire in modo credibile un universo post-fantasy iper-globalizzato che mostra rimandi a culture di ogni tipo. Il lavoro di Matsumoto è inoltre un’epica corale nella quale ogni personaggio ha il proprio spazio e una voce unica e singolare che si esplica nei dialoghi ma anche nelle visioni oniriche e nelle fantasie.
Con Number 5 Matsumoto sembra mostrare la capacità di vedere un futuro molto lontano, un futuro che non sarà post-apocalittico né fantascientifico, ma di sicuro, secondo l’autore, continuerà ad avere al centro l’uomo e i suoi sentimenti.
Number 5
di Taiyo Matsumoto
traduzione di Valentina Vignola
J-Pop, marzo 2022
brossura, 576 pp, b/n e colore
18 € a volume
(acquista online)
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