
Il nuovo numero di Cose spiegate bene, la rivista del Post – il giornale online diretto da Luca Sofri – realizzata in collaborazione con la casa editrice Iperborea, è incentrato sulle droghe ed è distribuito in libreria dall’11 maggio. Ogni numero di Cose spiegate bene è dedicato a un argomento, raccontato attraverso una serie di storie dai giornalisti e collaboratori del Post in uno stile chiaro e descrittivo, quello “spiegato bene” appunto, che ha distinto il giornale sin dalla sua nascita nel 2010.
Dopo il primo numero dedicato ai libri e il secondo dedicato alle questioni di genere, questo è incentrato come detto sulle droghe e la dipendenza, argomenti che il Post indaga attraverso le loro molte sfaccettature e diversità, avvalendosi della consulenza scientifica di Paolo Nencini, farmacologo comportamentale che ha insegnato all’Università La Sapienza di Roma e che attualmente dirige il master “Le tossicodipendenze in prospettiva multidisciplinare” di Unitelma Sapienza.
«Le sostanze che chiamiamo “droghe” sono tante e diverse, e i loro effetti variano molto a seconda delle dosi, delle caratteristiche di chi le assume e delle ragioni per cui lo fa. Per questo parlare delle droghe come se fossero tutte uguali è riduttivo e fuorviante», si legge nella sinossi della rivista. «Inoltre ignora il fatto che la stessa sostanza che qualcuno usa per provare piacere e divertirsi, può essere utile a qualcun altro per i suoi effetti terapeutici: il confine tra “droghe”, per come abitualmente usiamo questo termine, e “farmaci” è meno netto di quanto si pensi.»
La rivista, intitolata Le droghe, in sostanza, è a cura di Ludovica Lugli e contiene testi scritti da Fabio Cantelli Anibaldi, Agnese Codignola, Carlo Gabardini, Vanni Santoni e Laura Tonini. È brossurata, conta 256 pagine con illustrazioni a colori e costa 19,00 euro. Oltre che nelle librerie fisiche si può acquistare anche online.
Ad accompagnare gli articoli presenti nel numero ci sono le illustrazioni di Paolo Bacilieri, tra i più noti e importanti fumettisti italiani contemporanei. Nato a Verona nel 1965, ma milanese di adozione, Bacilieri è un pluripremiato disegnatore dallo stile personale ed eclettico e dalla carriera ormai quarantennale. Tra i suoi graphic novel citiamo Durasagra: Venezia über alles (Black Velvet, 2006), La magnifica desolazione (Kappa edizioni, 2007), la biografia a fumetti su Emilio Salgari Sweet Salgari (Coconino Press, 2012), il dittico sulla storia del cruciverba Fun e More Fun (Coconino Press, 2014-2016), Tramezzino (Canicola Edizioni, 2018) e Bob 84 con Vincenzo Filosa (Panini Comics, 2021). Bacilieri è inoltre uno degli autori di punta di Sergio Bonelli Editore, casa editrice con la quale collabora dal 1998 e per la quale ha realizzato in particolare storie di Napoleone, Jan Dix, Dampyr e Dylan Dog.
La collaborazione con il Post «è nata nel modo più semplice», ha raccontato Paolo Bacilieri a Fumettologica. «Quelli di TomoTomo che hanno curato visivamente anche i due numeri precedenti, rispettivamente illustrati dal bravissimo Giacomo Gambineri e dalla meravigliosa Sarah Mazzetti, mi hanno chiesto di occuparmi di questo sulle droghe, evidentemente consapevoli della mia vasta esperienza in questo ambito!», scherza l’autore, che tra le altre cose in queste sue illustrazioni ha disegnato molte piante.
«Eh, sì. Le piante. Saranno le mie origini weneto agresti o una reazione alla vita urbana milanese o più probabilmente una combinazione di entrambi i fattori, ma le piante mi piacciono molto e mi piace disegnarle.» In effetti, le piante sono un soggetto, al pari dell’architettura, a cui Bacilieri presta molta attenzione nei suoi lavori, realizzando storie con tavole interamente dedicate a esse, come ad esempio Green World, su testi di Riccardo Secchi, pubblicata nel 2020 su Dylan Dog OldBoy 2. «In quella storia di Dylan Dog e anche per le illustrazioni della rivista ho citato abbondantemente il grande fotografo/botanico tedesco Karl Blossfeldt. Vista l’importanza basica del mondo vegetale in ambito stupefacenti mi pareva fin dall’inizio una delle strade da percorrere.»
Protagonista delle illustrazioni di Paolo Bacilieri per la rivista è l’anziano supereroe pensionato Capitan Biscotto, uno dei personaggi feticcio che da oltre un decennio ricorre nei fumetti dell’autore. «In effetti. Uno dei», spiega Bacilieri. «Il fatto è che quando ho a che fare con lavori di questo tipo, quando cioè devo fare illustrazione, ragiono da fumettista e inserire un personaggio con cui interagire, attorno al quale catalizzare situazioni varie, mi aiuta moltissimo. Capitan Biscotto, in cui ho fuso l’aspetto fisico del pittore Giorgio DeChirico (che spesso dipingeva biscotti metafisici), quello del Nobel milanese Dario Fo e forse di un signore che portava a spasso i suoi cagnolini in Parco Solari anni fa, vestito nei modi più bizzarri (da sceicco arabo, con una divisa dell’Afrikakorps, rockabilly, arcivescovo, cowboy ecc.) è nato così, improvvisamente, per disperazione, nel 2009, quando dovevo illustrare una Guida Zero su Milano ed ero bloccato (il peraltro vostro direttore Matteo Stefanelli può confermare). È arrivato e ha risolto la situazione. Un supereroe vero. Negli anni l’ho poi usato spesso e gli ho costruito un minimo di spessore, pur rimanendo fedele a quella bidimensionalità, improbabilità e leggerezza propri di un personaggio a fumetti; è comparso sulla rivista Animals, è presente in Fun e in molte storielle più recenti che ho disegnato per Linus. Rieccolo qui dunque, il bizzarro supereroe meneghino, a salvarmi di nuovo nelle Cose spiegate bene del Post.»
Di seguito presentiamo una serie di pagine dalla rivista:









Per le immagini riprodotte:
A cura di: Ludovica Lugli
Con la consulenza di: Paolo Nencini
Testi: Fabio Cantelli Anibaldi, Agnese Codignola, Carlo Gabardini, Vanni Santoni, Laura Tonini
Progetto grafico e art direction: Tomo Tomo
Illustrazioni: Paolo Bacilieri
www.ilpost.it
Cose spiegate bene
Le droghe, in sostanza
©Iperborea S.r.l., Milano 2022
©Il Post, Milano 2022
Di seguito, invece, è possibile trovare una serie di bozzetti, studi di lavorazione e disegni inediti per il progetto poi scartati, qui riprodotti per gentile concessione dell’autore.




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