
Sandman parla di storie, di quelle che fanno crescere, confortano e guidano, di quelle che altri hanno creato e di quelle che vorremmo raccontare noi. Non è quindi strano che la serie creata da Neil Gaiman sia stata un’importante fonte di ispirazione per gli autori di Locke & Key.
Scrive Joe Hill nell’introduzione a Locke & Key: L’età dell’oro (edito da Magic Press): «Nell’opera di Gaiman trovava ampio spazio tutto ciò che poteva essere sognato. Quando Gabe e io abbiamo cominciato a ideare le avventure di Locke & Key, abbiamo capito che le chiavi ci avrebbero offerto una simile opportunità, quella di raccontare un’enorme varietà di storie sperimentando diversi generi e stili. Lo avevamo imparato proprio da Sandman». Proprio con questo volume, infatti, Joe Hill e Gabriel Rodriguez riconoscono questo debito verso la serie capolavoro di Gaiman e le tributano un omaggio attraverso un incontro tra il mondo di Locke & Key e il Sandman Universe.
Sandman raccoglie storie che ruotano intorno a Sogno, uno dei sette Eterni, entità che regolano e condizionano la vita degli esseri viventi. Locke & Key racconta le vicende della famiglia Locke, creatrice e custode di chiavi in grado di fare cose straordinarie perché forgiate con una sostanza di provenienza demoniaca, il Ferro Sussurrante. Lo spunto per unire le due serie è servito su un piatto d’argento: nel ciclo di Sandman intitolato La stagione delle nebbie del 1990-92 Lucifero affida a Sogno l’Inferno, cedendogli simbolicamente una grossa chiave aguzza e bitorzoluta. Hill e Rodriguez scelgono quindi di raccontare le circostanze che hanno portato alla creazione di quella chiave.

Andando più nel dettaglio (ma senza fare spoiler), L’età dell’oro contiene cinque episodi ambientati tra la Prima guerra mondiale e la fine degli anni Venti e con protagonisti i membri della famiglia di Chamberlin Locke, probabilmente il trisnonno di Tyler, Kinsey e Bode, i tre giovanissimi protagonisti della run principale di Locke & Key. Alcune di queste storie, in particolare Piccolo mondo e Apri la luna risalgono a qualche anno fa, ma sono qui riproposte per inquadrare meglio i personaggi e il contesto che porterà i Locke, o perlomeno due di loro, all’Inferno.
Il destino dei Locke sembra essere lo stesso di generazione in generazione: illudersi di controllare il potere delle chiavi, usarle senza cattive intenzioni in modo improprio e fare i conti con le conseguenze, spesso tragiche, che ne scaturiscono. Se i Locke sono personaggi così efficaci è soprattutto per la loro umanissima tendenza a sbagliare e per la forza della disperazione con cui provano a rimediare. Del resto la cifra peculiare di Locke & Key sta proprio nel fatto che l’elemento sovrannaturale non rappresenta il male in sé, ma serve a ribadire come sia il risultato di scelte individuali, più o meno consapevoli, spesso fatte senza valutarne bene le conseguenze.
I Locke de L’età dell’oro sono tutti ben caratterizzati, a partire dal capofamiglia Chamberlin, il più imperfetto e tormentato di tutti. Ma la protagonista incontrastata è Mary Locke, che fin da bambina si mostra indifferente al modello di donna tradizionale e una volta cresciuta si distingue per presenza di spirito e consapevolezza di sé. Fisicamente ispirata a Falbalà di Asterix, Barbarella e Bêlit di Conan il barbato, oltre a essere molto bella è una donna senza paura, tanto da indossare i simboli del potere di Sogno e sfidare Lucifero in persona pur di riportare la pace in famiglia.

Il racconto di Hill si annoda senza forzature a quello di Gaiman. Per quanto riguarda la parte visiva, oltre a regalarci un’apparizione di Sogno che non sfigura accanto ai ritratti che ne hanno dato i disegnatori storici, Rodriguez è in grado di portarci in luoghi molto diversi fra loro, tutti modellati con la nitidezza e la cura dei dettagli che lo contraddistingue: da Keyhouse (che, ricordiamo, è stata progettata come un vero e proprio spazio da abitare) alla Luna (in versione steampunk) fino alle trincee della Grande guerra, dal Regno del Sogno all’Inferno, facendo un salto anche in Paradiso.
Questa attenzione al particolare crea però un corto circuito nelle scene ambientate nel Sogno, dimensione che in Sandman era stata evocata ma mai ritratta con una razionalità quasi scientifica: ribaltando la citazione shakespeariana, nella rappresentazione di Rodriguez i sogni, e soprattutto gli incubi, sembrano fatti della stessa sostanza di cui è fatta la realtà.
L’età dell’oro è un volume perfettamente fruibile anche da chi non ha mai letto né Locke & Key né Sandman. Eppure, probabilmente solo chi ha amato entrambe le serie potrà apprezzarlo fino in fondo, trovando in questa nuova lettura un pretesto perfetto per tornare a perdersi nelle stanze di Keyhouse e nelle terre del Sogno.
Locke & Key: L’età dell’oro
di Joe Hill e Gabriel Rodriguez
traduzione di Alessandra Di Luzio e Stefano Formiconi
Magic Press, aprile 2022
brossurato 264 pp., a colori
25,00 € (acquista online)
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