La prima recensione di “Watchmen” ci aveva visto lungo

recensione watchmen

Lo storico del fumetto Sean Howe – autore del saggio Marvel comics. Una storia di eroi e supereroi – ha di recente rilanciato sui propri canali social una recensione del primo numero di Watchmen, pubblicata originariamente nel 1986 dall’autorevole rivista Comics Buyer’s Guide, in anteprima rispetto all’uscita del fumetto. Una recensione che sembrava aver già capito molto del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons.

«Distributori e rivenditori dovrebbero ordinarlo in grande quantità. I fan dovrebbero prenotare le copie presso le loro fumetterie per evitare di perderselo» esordiva il giornalista Don Thompson. «Ricordate quanto buono fosse The Shadow 1 di Howard Chaykin e quanto difficile fosse trovarne una copia soltanto un paio di giorni dopo la sua messa in vendita? Ricordate quanto buono fosse The Dark Knight Returns 1 di Frank Miller e quanto difficile fosse trovarne una copia soltanto un paio di giorni dopo la sua messa in vendita? Questo è buono almeno quanto quelli, anche se potrebbe non attirare altrettanti non lettori di fumetti, dato che non riguarda figure mitiche e già famose in tutto il mondo.»

Dopo una rapida descrizione di Watchmen, dell’origine del suo titolo e del mondo in cui è ambientata la storia, Thompson poi scendeva nel dettaglio della sua analisi: «Questo profilo sommario del primo numero non può nemmeno tentare di catturare la qualità della scrittura – uno dei lavori migliori di Alan – e non c’è modo in cui io possa prepararvi alla bontà dei disegni di Dave Gibbons, a parte dirvi che mi ricordano i lavori di John Severin e Bill Elder per la EC negli anni Cinquanta, anche se con un gusto tutto loro. È buono, davvero buono».

Il giornalista poi concludeva la sua recensione di Watchmen affermando che «in un anno in cui nuove ottime miniserie a fumetti stanno uscendo su base quasi mensile, questa è sorprendente. Come The Shadow e Il ritorno del Cavaliere Oscuro ricompensa la rilettura, dato che ci sono dettagli nascosti negli angoli, suggeriti da titoli di giornali parzialmente visibili, accennati dai cartelloni… dettagli che la rendono più che solo un’altra storia di supereroi. Per favore, non perdetevela».

Pubblicata da DC Comics fra il 1986 e il 1987 e composta originariamente da 12 albi, Watchmen è fra le più influenti storie a fumetti di tutti i tempi, non solo per quanto riguarda l’ambito supereroistico. Come sottolinea lo stesso Sean Howe, la particolarità di questa recensione sta nel fatto che Thompson fu tra i primi a leggere e scrivere di Watchmen. Il suo giudizio non fu per nulla “viziato” da quello di altri, ed è interessante sottolineare quindi come il giornalista avesse davvero anticipato le numerose critiche positive a venire. Contrariamente alle sue previsioni, però, l’opera di Alan Moore e Dave Gibbons attirò quasi fin da subito attenzioni anche al di fuori del settore del fumetto, come dimostra per esempio l’articolo che gli dedicò il Time già nel 1988.

Watchmen ha anche ispirato un film omonimo diretto da Zack Snyder e distribuito nelle sale cinematografiche nel 2009, piuttosto fedele al fumetto, e una serie tv andata un onda negli Stati Uniti su HBO nel 2019 – ideata da Damon Lindelof, l’autore di Lost – che invece era ambientata qualche anno dopo il finale della storia (diventata la prima serie tv ispirata a un fumetto a vincere un Emmy).

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