di Gianni Brunoro*

Chiunque si accinga a leggere queste righe sa certamente cosa sia una illusione ottica o specialmente una figura ambigua, per essersi imbattuto una volta o l’altra in una di quelle immagini ingannevoli che si lasciano percepire diversamente a seconda dello stato d’animo in cui la si guarda o comunque danno impressioni visuali volta a volta diverse.
Su un concetto del genere la celebre graphic designer statunitense Ann Jonas (1932-2013) ha costruito un’intera storia, narrata nel suo libro Andata e ritorno che, benché breve, è tuttavia geniale e stupefacente. E non sorprende affatto che, nella notevole quantità di libri da lei pubblicati fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, abbia ottenuto con questo il suo maggiore successo. Il quale è oltre tutto persistente dal 1983 quando, fresco di stampa, è stato nominato dal New York Times come “Miglior libro illustrato dell’anno”. E ora esce finalmente anche in italiano.
A dire il vero, la storia in sé è semplice. Andata e ritorno racconta la partenza in auto, gli incontri visuali, le impressioni di una famigliola che non si vede mai, se ne conoscono soltanto le parole ‘fuori campo’ di quanto i protagonisti vedono fino all’arrivo e alla permanenza in città e il corrispondente successivo ritorno.
Ma ciò che è sorprendente non è il racconto del viaggio in sé, ma la struttura del libro. Infatti, finita l’avventura dalla campagna alla città, si capovolge il volume e… ecco la magia. Percorrendo le pagine a ritroso, e quindi guardando le immagini sottosopra rispetto all’andata, le “stesse” immagini assumono un’altra valenza. Qui sta il genio inventivo dell’autrice, ma soprattutto la sua strabiliante abilità grafica nell’averle studiate e realizzate in modo da avere una valenza doppia, a seconda che le si guardi a diritto o a rovescio. È perciò, per esempio (scegliendo a caso), che la silhouette di alcune case nere ancora immerse nel buio dell’alba, con uno svolo di uccelli in cielo che si riflettono in una pozzanghera, vista capovolta diventa, al ritorno, nel buio della notte, un insieme di silhouette bianche illuminate dalla luce argentea della luna, che peraltro si riflette in increspature ondulate nella pozzanghera.
È una stregata maestria che Ann Jonas ripete per ben 32 volte, quante sono le pagine del libro; le quali, così, magicamente diventano… 64. Non sorprende quindi – ce lo ricorda il comunicato stampa dell’editrice – che il settimanale Publishers Weekly abbia definito il libro, in una sua recensione, «una cannonata visiva… vi delizierà e affascinerà»; o che la Kirkus Reviews abbia alluso a «un gioco di prestigio con la penna che vi lascerà senza fiato». Inoltre, sempre dal comunicato stampa editoriale, rileviamo – e soprattutto condividiamo – l’ammirato parere: «Tutto il libro è un gioco di prestigio costruito da simmetrie, allineamenti, prospettive, e altri effetti visivi geometrici che trasformano il tratto in bianco e nero in un universo variopinto da esplorare. Una gioia per gli occhi per i bambini ricchi di immaginazione e per i grandi amanti di grafica e design». (g.b.)
Andata e ritorno
di Ann Jonas
traduzione di Federico Cenci
Cliquot, 2022,
cartonato, 32 pp., b/n
16,00 € (acquista online)
*Questo articolo è originariamente apparso su Fumetto n. 122, pubblicato dall’associazione Anafi.
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