di Carlotta Vacchelli

Autrice di diverse storie brevi pubblicate in antologia (Sporchi e subito, La rabbia), della raccolta di strisce e vignette Anatomy of a Sensitive Person e del graphic novel Prima di tutto tocca nascere, vincitore del premio Romics Nuovi Talenti 2022, Sonno sta attualmente curando lo speciale a fumetti Dopodomani del quotidiano Domani.
Dopodomani è un inserto mensile che oscilla tra le 16 e le 20 pagine e ospita proposte a fumetti da una selezione variabile di autorə/autrici/autori, invitati dalla curatrice ad allestire storie autoconclusive intorno a un tema assegnato, diverso per ogni uscita. Nel complesso, sono argomenti ad alto grado di interpretabilità. I 7 numeri pubblicati a partire dal dicembre 2021 esplorano, nell’ordine, la casa, il corpo, il limite, l’equilibrio, la cura, il buio, il pubblico: temi che ammettono esiti anche molto lontani tra loro.
L’eterogeneità di stili, generi e contenuti di ogni numero, la qualità dei contributi, la selezione da un bacino transgenerazionale, l’estrazione varia degli artisti – alcuni più noti, con una lunga e prolifica attività alle spalle, altri esordienti e nuovi talenti – rendono questo editoriale un’operazione pregevole, che pone a confronto segni diversi chiamati a esprimersi sul medesimo argomento e lungo una simile estensione, normalmente una o due tavole.
L’inserto pubblica dunque autori caratterizzati da una ricerca estremamente personale, che operano in contesti disparati, a partire da una formazione varia. Il criterio di selezione è stato chiarito in toni scherzosi dalla curatrice nel corso di una presentazione incentrata sullo speciale nel contesto del fumetto contemporaneo: «Pubblico gli autori che invidio. Quando trovo un autore sui social e penso che vorrei fare fumetti come i suoi, lo invito a contribuire».

In queste circostanze Sonno ha anche dichiarato di voler proporre qualcosa di diverso dal fumetto d’autore più classico: «Gli autori affermati li conosciamo già. È arrivato il momento di far vedere, oltre la nicchia del pubblico più assodato del fumetto, cosa c’è al di là dei nomi che si sentono più spesso».
Data la varietà delle proposte, non è possibile soffermarsi nel dettaglio su ognuna delle storie pubblicate nell’editoriale curato da Sonno, di cui darò una panoramica superficiale, a volo d’uccello: in alcuni casi si tratta di firme ricorrenti, come Percy il Buio & Percy Bertolini, Nova, Eliana Albertini, Ritardo, Marta Baroni, Antonio Pronostico, Valerio Bindi, Sonno stessa. Più spesso, gli autori partecipano a una sola uscita, come nel caso di Luca Ralli, Joe1, Serena Schinaia, Cristina Portolano, Giangioff, Pablo Cammello, Michele de Stefano, Nora, Simone Pace, Cecilia Sammarco, Valo, Hurricane Ivan, Nicoz Balboa.
Com’è evidente da questo primo elenco, si può affermare, schematizzando, che l’angolatura sembra coincidere con l’orizzonte del fumetto autoriale della stretta contemporaneità: generalmente, le firme che partecipano a Dopodomani sono individuate nel panorama italiano di graphic novel, autoproduzioni, raccolte collettive, o vantano pagine social di successo almeno discreto. Non manca qualche autorə internazionale (Louseen Smith, Kalina Muhova, Aleksandar Zograf, Akvile Magicdust, Yi Yang), comunque noto o attivo anche in Italia, abbinato ad altri meno conosciuti, con un seguito più contenuto.

Si tratta, in sintesi, di una prospettiva precisa su un tipo di fumetto legato all’autorialità dei singoli artisti, a beneficio del target generalista della testata: più che nei contenuti, tendenzialmente misurati (alcuni più estetizzanti, altri più vicini a una lettura sociologica) e non troppo inclini a bizzarrie, lo sperimentalismo si misura nelle diverse ricerche di segno. L’impressione generale è dunque quella di una collezione composta e colta, dal respiro molto leggibile, di tono medio: in altre parole, non è tanto un’operazione avanguardistica ad alto rischio di estemporaneità, ma una scelta consapevole di educazione all’immagine fumettistica di oggi, di fruibilità ampia. Un osservatorio sulla varietà delle ricerche estetiche più attuali nel panorama del fumetto contemporaneo.
Questo modo di operare è in linea con la generale produzione di Sonno, autrice di opere concluse, in grado di raggiungere una propria compiutezza, di esprimere una visione del mondo. Sia nella misura lunga del graphic novel, che nella brevità della vignetta o della tavola, i fumetti di Sonno mantengono una struttura salda, semplice, disciplinata.
Privi di particolari tratti di austerità o, per contro, sfrenatezza, sono opere nel complesso equilibrate e mature. Le vignette sono tipicamente improntate allo schema “situazione data – reazione”: la prima affidata all’immagine, la seconda alla parola. Le storie brevi e il graphic novel offrono invece chiavi di lettura di una fenomenologia varia (blocchi esistenziali, piccole rivoluzioni emotive, situazioni di confronto con l’altro), condotte a partire da dettagli stranianti, che allestiscono narrazioni venate da una cifra delicatamente spiazzante.

In questi casi, la strategia comunicativa di Sonno è quella di inserire elementi surreali in un tessuto narrativo verosimile, al fine di alleggerire la narrazione dei rovelli interiori dei personaggi, spesso fotografati alle prese con se stessi, il loro passato, decisioni importanti da prendere, occasioni fondative della propria esistenza, momenti di passaggio. L’aspetto del surreale che a Sonno interessa maggiormente investigare è la capacità di innescare ironia, tecnica che l’autrice ha esercitato lungo la “gavetta” delle vignette e storie brevi che l’ha condotta alla pubblicazione di Anatomy of a Sensitive Person. Ginocchia parlanti, termosifoni innamorati, calati però in un contesto di realismo, favorito da un montaggio mobile, di vedute e dettagli, mimetico di come funziona davvero lo sguardo.
Un’altra caratteristica del fumetto di Sonno rispecchiata dalla curatela di Dopodomani è appunto la versatilità del segno: sottile e leggero quello della vignetta, tendente all’estetica del non finito, della linea sospesa e dei contorni non chiusi. Una linea adatta a cogliere il singolo momento, che interpreta con efficacia la brevità della situazione vignettistica. Nelle storie più lunghe, il segno è più elaborato, più orientato alla resa dei volumi e diretto a calare il lettore nel mood della storia: Prima di tutto tocca nascere, narrazione di formazione emotiva, è caratterizzato da un segno più elaborato, scuro e dettagliato, mentre quello di Non coprire è leggero e prepara alla chiusa ironicamente eversiva della storia.
La particolare ricerca di segno che contraddistingue gli autori di Dopodomani, dal più minimalista (Ritardo) al più materico (Nora), dal più evanescente (Alice Socal) al più dettagliato (Bambi Kramer), da uno stile di montaggio a inquadratura fissa (Miguel Vila, Fumettisottovuoto) a virtuosismi delle sequenze (Simone Pace), nonché il legame a un determinato tema, fanno sì che i generi più svariati possano convivere in ogni uscita.

Si passa con disinvoltura dalla satira socio-politica condotta con gli strumenti dell’underground più filologico (Hurricane Ivan), alla narrazione del sé nel segno del racconto di forme di affettività e sessualità alternativa (Nicoz Balboa), a tavole di stampo meditativo (Marta Baroni), a episodi di intimismo adolescenziale rappresentati con un’estetica glam punk (Joe1), al fumetto saggistico di informazione rispetto a falle del sistema sociale italiano meno emergenti nei media istituzionali (Valerio Bindi).
Si alternano esplorazioni meta-fumettistiche di inquietudini identitarie (Percy Bertolini & Percy il Buio), a speculazioni fantascientifico-ecologiche (Matteo Iori), a cronache di pensiero ruminativo (Nova), a fulminei Bildungsroman narrati da prospettive inusuali (Marta Baroni), a testi metafisici in rapporto contrappuntistico con un immaginario psichedelico (Andrea de Franco, Davide Bart Salvemini), all’esplorazione dei costumi contemporanei modulata nei toni del surreale (Simone Tso).
Dopodomani è un contenitore movimentato, plurale e corale. La sensazione generale di vitalità ed eccedenza rispetto a canoni stilistici frequentati e consumati lo caratterizza di un’impronta sperimentale, ma non sregolata, che rende la lettura sciolta e opportuna a un pubblico di gusto composito.
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