Lily Renée, tra le prime donne disegnatrici di comic book negli Stati Uniti, è morta all’età di 101 anni. Nata a Vienna nel 1931 da genitori ebrei, all’età di 14 anni Renée fu costretta a emigrare per salvarsi dai nazisti. Scappò in Inghilterra e subito dopo arrivò a New York. Qui, negli anni Quaranta, grazie alle sue doti artistiche, entrò nell’industria del fumetto diventando una protagonista della cosiddetta “golden age” (età d’oro), il periodo che nella storia dei fumetti statunitensi va dagli anni Trenta ai Cinquanta e che coincide con il boom dei comic book.
Renée iniziò a lavorare per la casa editrice Fiction House, dove si trovò a sostituire colleghi maschi che andavano in guerra. Durante questo periodo disegnò e inchiostrò diversi fumetti di genere pulp, avventuroso e fantascientifico, che andavano molto di moda all’epoca, lavorando a fianco di altre pioniere del fumetto come Nina Albright e Fran Hopper.
Nel 1948 passò a collaborare con la casa editrice St. John Publications, dove si dedicò prevalentemente a fumetti romantici e umoristici, Negli anni Cinquanta cessò di realizzare fumetti per dedicarsi alla famiglia. Negli anni successivi pubblicò libri illustrati per bambini e si iniziò a scrivere sceneggiature teatrali.
Come molte altre fumettiste della sua generazione, Lily Renée rimase pressoché sconosciuta al grande pubblico fino ai primi anni 2000, quandoo la fumettista e storica del fumetti Trina Robbins riuscì a contattarla e ad intervistarla per la rivista The Comics Journal. Successivamente, nel 2007 Renée fu invitata alla San Diego Comic-Con, la più importante manifestazione nordamericana dedicata al fumetto e all’intrattenimento, dove fu introdotta nella Hall of Fame del fumetto.
Nel 2011 Trina Robbins ha inoltre realizzato una biografia a fumetti di Lily Renée per i disegni di Anne Timmons e Mo Oh, pubblicata da Graphic Universe.



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