Mefisto non è morto!

tex 742

«Mefisto non è morto?!» Si apre così, con una esclamazione di stupore da parte di Tom Devlin, il numero 742 di Tex, intitolato Il ritorno di Padma. Uno dei più complessi di questa saga in sette parti dedicata al ritorno del negromante arcinemico di Tex, Steve Dickart, in arte Mefisto.

Come Sergio Bonelli Editore aveva promesso addirittura nel lancio delle novità per Tex nel corso del 2022, pubblicato lo scorso gennaio, sarebbe tornato anche El Morisco. Ebbene, eccoci, siamo arrivati al numero in cui entrano in scena El Morisco, il suo lugubre assistente Eusebio, ma anche molti altri personaggi noti e meno noti delle avventure di Tex. Ma andiamo con ordine.

Dove eravamo rimasti

Lo spiega con un incisivo riassunto l’ottimo Mauro Boselli, curatore di Tex e autore di questa saga: «Inseguendo Mefisto, Yama e i loro complici sulla Sierra Nevada e poi sul lago Tahoe, Tex e i suoi pards vedono il battello dei loro nemici affondare nella tempesta. Mefisto è dunque morto? Nel frattempo, Padma, il lama tibetano che fu suo maestro di magia ai tempi del Drago Rosso, si presenta da Tom Devlin nel manicomio di “Black Mountain” con la notizia inaspettata che Mefisto è ancora vivo!».

E da qui parte l’avventura di questo nuovo albo della serie dedicata al ritorno di Mefisto, scritto come gli altri quattro che lo precedono da Mauro Boselli e disegnato come il precedente da Fabio Civitelli, mentre la copertina del solito e bravo Claudio Villa non ve la ricordiamo neanche perché tanto lo sapete che è un artista che ha definito il genere delle copertine.

Un albo notevole ma complicato

La storia di questo albo secondo del nuovo ciclo me è molto particolare, come cercherò di spiegare più avanti nel commento, ma adesso anticipiamo un po’ di spoiler per capirci. Mefisto va a liberare sua sorella Lily, che è detenuta nel carcere di Yuma e ha una storia con il direttore, per cercare una via di evasione. Dopo 21 tavole, finalmente il team dei cattivi è sostanzialmente al completo.

Tex, intanto, è sempre all’inseguimento di Mefisto, ma ora il suo team ha un giocatore in più. Oltre a Carson, Kit Willer e Tiger Jack, viaggia infatti con la posse dei ranger anche Padma, che manifesta apertamente dei poteri non naturali: vista psichica, corpo astrale, demoni dell’inferno che lo aggrediscono (e difendono Mefisto). La voce della razionalità per una volta è Kit Willer, che dubita dei poteri soprannaturali di Padma, mentre Tex a sorpresa tentenna: «Quando vi ho incontrato di persona, ho subito compreso che dicevate la verità, Padma».

Intanto, mentre Mefisto e i suoi sono in viaggio verso l’isola di Tiburon al largo di San Francisco, scopriamo che Lily per ora è la sola persona “normale” di tutta la storia. Cattiva e spietata come una iena, certo, ma normale: chiede a Mefisto perché sia tanto ossessionato da Tex e perché non si dedichi a fare altro. Alla fine, argomenta, Mefisto l’ha sfangata, è tornato dalla morte, è più potente di prima, perché non si dimentica di Tex e va a delinquere altrove, senza tanti problemi? Potrebbe vincere facile in qualsiasi altro contesto. Ammettete che ve lo siete chiesto anche voi.

Come tutti sappiamo, però, questo non è possibile, Tex è la nemesi di Mefisto (e di molti altri cattivoni), e quest’ultimo non può resistere e deve per forza cercare di farlo fuori. Finirà certamente male, come le farfalle sulla lampadina del portico, ma questo probabilmente lo sanno tutti, anche Mefisto stesso.

Entra in scena la magia, quella vera

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A questo punto Mefisto con i suoi sono a Tiburon. Gli indiani locali lo servono perché li ha sottomessi con la magia. E in effetti c’è poco da sbagliarsi, non si tratta semplicemente di ipnotismo: Mefisto fa cose innaturali. A Tiburon ha costruito una base segreta degna della Spectre di James Bond, in una laguna che si raggiunge in nave attraverso una grotta e che era il cratere di un antico vulcano, dove Yama riposa sempre in coma, proiettando però il suo corpo astrale come un ologramma per portare avanti il dialogo con gli altri personaggi.

Intanto, Tex e i suoi arrivano in Messico e vanno da El Morisco, il brujo di Pilares, antico alleato di Tex. El Morisco è noto da tempo agli amanti di Tex: vero nome Ahmed Jamal, creato da Gianluigi Bonelli e caratterizzato graficamente da Guglielmo Letteri (anziché da Galep, come all’epoca accadeva sempre) è “nato” nell’albo 77, intitolato Il tesoro del tempio, dove comprare brevemente insieme al fido maggiordomo Eusebio.

È uno studioso esperto di materie scientifiche ma anche esoteriche e considera olisticamente scienza e magia come un tutt’uno. Tra gli scaffali dei suoi cimeli e libri rari ci sono anche un paio di oggetti di provenienza strana (extraterrestre?) e nella sua prima comparsa fa provare a Tex il peyote, fungo allucinogeno, che porta a visioni straordinarie e alla predizione che Tex avrebbe incontrato di nuovo il suo arcinemico Mefisto.

Il motivo per cui El Morisco torna in scena è che serve un alleato a Padma per cercare di far resuscitare, cioè tornare dal regno dei morti, il medium indù Narbas. Mefisto è troppo forte per essere attaccato direttamente da Padma, serve un’altra strada. Allora Padma spiega che si tratta del medium che la sorella di Mefisto, Lily, aveva prezzolato per cercare di recuperare l’anima se non il corpo (divorato dai ratti) di Mefisto. Il criminale, però, era riuscito a insinuarsi nel corpo di Narbas, lasciando l’anima di quest’ultimo a bruciare all’inferno al posto suo. Negromanzia pura. Padma sa tutto questo perché l’ha visto con la vista dello spirito (e su questo come sulla reincarnazione di Mefisto nessuno ha più niente da obiettare, a quanto pare).

Mentre Padma prepara l’antico rituale, nei campi vicino alla casa di El Morisco si aggira Kino, uomo di Mefisto, con un contadino messicano prezzolato. Kino aggiorna Mefisto con il suo sistema di comunicazione a distanza (il fuoco magico) e prepara un attacco. Padma intanto dà a El Morisco il libro tibetano dei morti, prepara il sacro mandala della vita e della morte e dispone ai quattro poli le figure necessarie: lui stesso, El Morisco in quanto sapiente, Tex in quanto persona saggia che interpreta il mondo e somministra la giustizia e Carson come persona saggia che vive il mondo con innocenza, senza tuttavia farsi invischiare dalla sua rete di illusioni.

Il rituale viene svolto: Padma entra effettivamente nel regno dei morti e rischia di essere fatto fuori dai diavoli dell’inferno (le sentinelle dei regni neri: i sette saggi di pietra), ma Tex lo risveglia salvandolo. E compare il corpo astrale di Narbas, che ha seguito Padma ed è pronto ad affrontare Mefisto.

Intanto Kino attacca la casa di El Morisco: il contadino messicano fa da diversivo (e viene catturato subito da Kit Willer e da Tiger Jack), mentre Kino si insinua nella casa per lasciare un oggetto mortale. E finisce la puntata. Continua nel prossimo numero, Tex 743: Nel deserto di Altar.

Il grande mistero della magia

C’è una vignetta, quasi alla fine di questo numero, che riassume bene l’emozione provata da Tex e Carson con il dispiegarsi di eventi magici evidentemente sovrannaturali e al tempo stesso quella del lettore. «Tex! Non so più se sto sognando o se sono impazzito…» dice Kit Carson. E Tex risponde: «Stessa sensazione, vecchio cammello!».

In questo scambio brevissimo, illustrato splendidamente e in modo quasi scultoreo da Fabio Civitelli – che anche in questo numero si conferma un disegnatore capace di regalarci immagini quasi neoclassiche dai forti contrasti di luce e dal tratto sempre pulito – c’è appeso il senso di questa saga. Appare infatti sempre più evidente che tutto quel che ruota attorno è a sua volta straordinario per i personaggi. Non solo per l’eccezionalità dello scontro con Mefisto, che Tex peraltro continua a incontrare ciclicamente e quindi deve considerare più che altro una specie di fastidioso “nemico ricorrente”.

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Invece, l’eccezionalità del racconto sta nella sua componente magica che adesso non è più immaginata, supposta o semplicemente falsa e messa in scena. Invece, la magia, la negromanzia e l’esistenza di più piani della realtà, con creature che non sono umane e superano la dialettica vita-morte, è in qualche maniera acclarata. Tex ci sta sostanzialmente testimoniando in maniera avventurosa e concreata quello che per millenni è stato raccontato agli uomini di tutte le razze e le latitudini, e cioè che esiste qualcosa di più che non la semplice vita materiale e il momento presente, la vita qui e adesso.

Mauro Boselli con questa serie di avventure sta alzando tantissimo la posta: è un lavoro eccellente non solo per come si sviluppa (ormai il “passo lungo” di questa narrazione, con una teoria di tavole per portare avanti cose che si potrebbero risolvere in poche vignette, è diventato un gustoso modo di procedere) ma anche per i significati che riassume. Da un lato è una narrazione che cerca di modernizzare Tex portandolo verso un universo più coerente (il canone storico della sua vita e di quella degli altri personaggi) e sempre più fantasioso.

Dall’altro lato, siamo sulla soglia di un cambiamento sottile ma profondo. L’entrata della magia e del soprannaturale in Tex, colorati con il pragmatismo e il senso di giustizia del ranger, hanno il sapore di una combinazione inedita della macchina dei generi bonelliana. È un momento Marvel, se volete, con il seme per l’apertura di universi paralleli, nuove realtà, nuovi modi di raccontare storie. Un universo di possibilità che probabilmente non si realizzerà: non riesco a immaginarmi, infatti, dei Tex alternativi provenienti da universi paralleli o storie in cui i nostri pards vanno a esplorare dimensioni ulteriori, come forse avrebbe fatto loro fare un autore come Philip José Farmer.

Tuttavia, scorrendo le tavole che raccontano questo ritorno di Mefisto, la sensazione di fondo è proprio questa: che adesso in Tex qualcosa stia pian piano cambiando e che se la magia e il soprannaturale sono veri, nel suo Vecchio West, allora forse tutto è possibile.

Leggi tutti gli articoli sul ritorno di Mefisto su Tex

Antonio Dini, giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. La sua newsletter si intitola: Mostly Weekly.

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