Cartooning, di Ivan Brunetti

Opera vincitrice dell’Eisner 2012, Cartooning nasce dall’esperienza di Ivan Brunetti come insegnante al Columbia College Chicago e alla University of Chicago, ed è infatti dedicato agli studenti. Consapevole di quanto il suo stile di disegno sia minimalista, Brunetti dichiara fin da subito di che il libro non vuole essere un compendio di regole di anatomia e prospettiva né un manuale su come diventare fumettisti professionisti, ma un percorso di scoperta del proprio modo di esprimersi e raccontare attraverso il fumetto vincendo ogni timore e rassegnandosi a una pratica costante, perché «è la matita la migliore insegnante».
Lo scopo del libro viene illustrato attraverso una metafora gastronomica: preparare la pasta aglio e olio (sic., perché Brunetti ha origini italiane) è relativamente semplice, ed esistono infinite varianti di questo piatto, ma la cosa fondamentale è non bruciare l’aglio, perché altrimenti il sapore sarà sempre cattivo. Allo stesso modo, Brunetti ha l’obiettivo di trasmettere non una ricetta precisa, ma un modo di fare in cui sia sempre chiaro che cosa non va fatto se non si vuole rovinare tutto.
Nel corso delle 15 lezioni, Brunetti lancia sfide decisamente divertenti, come disegnare rapidamente cento personaggi o disegnare cento espressioni differenti variando soltanto l’inclinazione e la forma delle sopracciglia. Usando i concetti di griglia democratica e griglia gerarchica mostra come la dimensione di una vignetta rispetto alle altre può essere o meno significativa. Infine accompagna l’aspirante fumettista nel passare dalla storia contenuta in una sola vignetta a una composta da quattro tavole.
Alla fine del percorso, Brunetti si augura che ci sia una nuova consapevolezza del proprio lavoro e delle cose che si possono migliorare perché, citando Richard Taylor, «Un occhio mediocre non è mai in grado di riconoscere la mediocrità: è questo lo scotto che si paga per l’ignoranza».
L’opera di Brunetti è piena di citazioni e di spunti di lavoro ripresi da altri autori ed è sicuramente un percorso utile per ricordare e ribadire che lo scopo dei fumetti non è tanto dilettare la vista, quanto sentirsi liberi di raccontare le proprie storie.