“No Sleep Till Shengal”, il nuovo libro di Zerocalcare

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No Sleep Till Shengal, il nuovo libro di Zerocalcare, sarà pubblicato da Bao Publishing in libreria e fumetteria (e in digitale) il prossimo 4 ottobre, ma si può già preordinare online qui.

La copertina, disegnata dallo stesso Zerocalcare e colorata da Alberto Madrigal, sarà l’unica per il libro, che non presenterà edizioni variant di alcun tipo. No Sleep Till Shengal sarà un cartonato di 208 pagine al prezzo di 23,00 euro e sarà pubblicato nello stesso formato di Kobane Calling, di cui rappresenta una sorta di seguito.

Di seguito la sinossi diffusa dall’editore:

Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si spartiscono il controllo del suolo iracheno. Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, nell’indifferenza assordante dell’occidente

Come ha raccontato Zerocalcare lo scorso maggio in occasione del Salone del Libro di Torino, No Sleep Till Shengal «è una specie di diario di viaggio che ho fatto a giugno dell’anno scorso nel nord dell’Iraq, in particolare in una regione che si chiama Shengal di cui sono originari gli Ezidi, una popolazione che fa parte del Kurdistan, ma sono di una religione pre-islamica. Per questo gli Ezidi sono scappati da quella regione e poi aiutati dai curdi la hanno ripresa e da allora hanno una specie di autonomia in quella zona.»

«Quella autonomia che si basa sui principi della rivoluzione curda, quindi sulla liberazione della donna, la convivenza tra tutti i popoli e l’autodifesa in questo momento è minacciata dallo Stato iracheno che si vuole riprendere quel territorio e la Turchia che incessantemente li bombarda da un anno, uccidendo la popolazione civile ma anche i rappresentanti dell’autonomia e della amministrazione autonoma perché non vuole esista questa enclave legata ai curdi» ha continuato l’autore. «Siccome era ed è ancora una situazione particolarmente grave, nel senso che da un momento all’altro quell’autonomia rischia di essere spazzata via da queste forze che non la vogliono, il mio nuovo libro serviva ad accendere un po’ i riflettori su quella esperienza specifica.»

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