Il fumettista e illustratore Alfredo Chiappori è morto all’età di 79 anni venerdì 14 ottobre a Lecco, sua città natale. Chiappori è noto per le sue vignette satiriche, che ha pubblicato sin dagli anni Sessanta su varie riviste, tra cui Epoca, Ca Balà, Linus e Panorama.
È stato tra i primi fumettisti a fare satira in Italia negli anni Sessanta, e il suo lavoro è stato fonte di ispirazione per altri autori politici di successo che lo hanno seguito, tra cui si possono citare Pericoli & Pirella, Altan, Forattini o Sergio Staino.
Tra le creazioni più note di Chiappori c’è il personaggio di Up il sovversivo, protagonista negli anni di diversi fumetti di satira politica. Nel 2016 per l’occasione di un’intervista concessa a Fumettologica, in cui definivamo Chiappori «un decano dei disegnatori satirico-politici, il primo a usare il fumetto per colpire – da sinistra verso destra – il sistema democristiano-clerico-fascista sotto il quale la sua generazione ha trascorso un’irrequieta giovinezza», l’autore raccontò la genesi di una delle sue opere più importanti, pubblicata in quattro volumi da Feltrinelli tra il 1977 e il 1981: Storie d’Italia, in cui, con una sorta di retro-satira, Chiappori ripercorreva la storia dell’unità d’Italia e quella dei suoi protagonisti, da Garibaldi a Cavour.
Parallelamente alla sua carriera da disegnatore, Chiappori è stato anche pittore e scrittore di romanzi. Tra i libri che ha scritto ricordiamo La breva (Baldini&Castoldi, 2001), Franco destino. Un’infanzia d’artista (Marsilio, 2004) e Il porto della fortuna (Mursia, 2010).
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