2120, di George Wylesol (Coconino Press)

Più che un libro a fumetti tradizionale, 2120 di George Wylesol è una via di mezzo tra una storia a bivi e la trasposizione su carta di un immaginario vecchio videogame esplorativo in prima persona, dove ci troviamo a vagare in spazi liminali. Il fumetto, dalle inquadrature quasi interamente in prima persona, porta infatti a seguire (ma anche a guidare) i passi di Wade Duffy, un tecnico informatico di mezza età.
Veniamo chiamati per un intervento in un anonimo ufficio apparentemente deserto dove, per via di una distrazione, finiamo per sbatterci per sbaglio la porta alle spalle e rimanerne chiusi dentro. Addentrandoci nell’edificio alla ricerca di un’uscita alternativa, o di qualcuno a cui chiedere informazioni, ci rendiamo conto che la struttura è un enorme labirinto di corridoi e stanze desolate, dove possiamo raccogliere indizi per trovare una via d’uscita. Il tempo e lo spazio smettono di avere il significato che conosciamo, per condurre in un certo senso nel territorio del sogno.
La struttura del libro è labirintica, e non è escluso che si debba ricominciare più volte la lettura, per venirne a capo. 2120 è un gioco, anzi un rompicapo, probabilmente senza soluzione. L’effetto è quello di un incubo strisciante, fatto di ambienti banali e vagamente familiari, in grado di richiamare alla memoria stralci di un passato che forse nessuno ha davvero mai vissuto.
Il tratto dell’illustratore di Philadelphia è scarno e allo stesso tempo sghembo e geometrico. Nonostante a un primo approccio paia propenso a un minimalismo piuttosto spinto, un’analisi più attenta denota la grande importanza data a texture e agli aspetti più materici. Con le sue inusuali trovate grafiche e narrative, George Wylesol riesce così a trasformare quello che sostanzialmente è un librogame in un’avventura viscerale, disturbante e disorientante. Con ogni probabilità, 2120 è una delle letture più singolari che avremo modo di fare da qui a mesi, nonché uno degli horror più intensi ed efficaci che che ci siano in giro.