ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER PER THE AMAZING SPIDER-MAN 12

Se questi spiegoni di Amazing Spider-Man fossero meme (già non lo sono?), questo inizierebbe con il tizio di GTA che dice «ah shit, here we go again», ma con un fotomontaggio di Spider-Man al suo posto. Sempre a opera del team creativo Zeb Wells/John Romita Jr., Amazing Spider-Man 12 prosegue con l’arco narrativo che riporta in scena uno storico nemico dell’Uomo Ragno, Hobgoblin.
Per chi non lo sapesse, tutte le trame si poggiano sulla premessa che, sei mesi fa, alcune non ben specificate azioni di Peter Parker hanno compromesso la sua vita: ora il supereroe è pieno di debiti e ha bruciato i ponti con i suoi affetti più cari. Una delle poche persone che gli è fedele è, inaspettatamente, Norman Osborn, suo storico e acerrimo nemico, che gli ha offerto un lavoro all’interno della sua azienda.
Cosa succede nell’albo

L’attacco di Hobgoblin è andato a segno, ma Roderick Kingsley è sopravvissuto. E anche Norman Osborn, seppur con qualche danno in più. Ricoverato in ospedale, quest’ultimo riceve la visita di Peter Parker, che rimane stupito dal grado di impegno che Osborn ci sta mettendo nel fare di tutto per non risvegliare i demoni del suo animo. Peter parla con Betty e scopre che Ned Leeds ogni tanto indossa il costume di Hobgoblin.
Spider-Man trova Ned in un appartamento tappezzato delle sue ricerche su Osborn e Kingsley. Nella stanza c’è anche uno strano macchinario. Ned dice che Osborn ha un piano segreto e che non l’avrebbe mai scoperto se non fosse stato per la macchina che lo «aiuta a pensare». Peter capisce che la macchina è la stessa che anni prima Kingsley aveva utilizzato per fare a Ned il lavaggio del cervello, convincendolo di essere Hobgoblin. Un’esplosione deflagra nell’edificio e Hobgoblin attacca Spider-Man. I due, con i rispettivi alianti, si fronteggiano nel cielo di New York.

Dall’ospedale, grazie a un computer portatile, Osborn sta monitorando la situazione attraverso una telecamera installata nell’armatura di Peter. Spider-Man ha la meglio e smaschera Hobgoblin, che si rivela essere Kingsley, ma l’uomo si rimette in piedi e dietro di lui compare Ned, vestito da secondo Hobgoblin.
Appunti sparsi
Riportando Hobgoblin in scena, Zeb Wells gioca con le radici del personaggio. I temi della sua identità e degli scambi di persona sono quelli che hanno caratterizzato le storie del super criminale. E la sua identità è stata uno dei misteri più longevi delle storie di Spider-Man. Roderick Kingsley fu introdotto in una storia del 1980* sul mondo della moda che lo vedeva contrapporsi a una stilista rivalem Narda Ravanna, che con l’alias Belladonna poi tentava di sabotare la sua sfilata (e Peter finiva ovviamente in mezzo a questa scaramuccia**).
{*Chi ha paura di Belladonna?, di Roger Stern e Mike Zeck, pubblicata in originale su Peter Parker, the Spectacular Spider-Man 43, in Italia la riedizione più recente è nell’omnibus del 2018 Spider-Man di Roger Stern 1.}
{**Per quanto strano e assurdo, il fatto che negli anni Ottanta uno poteva comprare un fumetto di Spider-Man e trovarsi una specie di Diavolo veste Prada coi supereroi mi dà un senso di vitalità e inaspettato che è difficile ritrovare nei fumetti di supereroi contemporanei. Poi, certo, oggi c’è il Gala Infernale, ma è tutto più ripulito, in ritardo rispetto ai tempi e aziendalista, quella di Kingsley sembra davvero la storia paxxa del mese che uno sceneggiatore ha voluto fare perché non aveva le madonne di scrivere l’ennesima scazzottata tra supereroi.}
Dire che Kingsley è stato il primo Hobgoblin è un’affermazione difficile da argomentare*. La storia è questa: Hobgoblin fu introdotto nel 1980, con una delle più belle pagine di presentazione di un cattivo, per quanto mi riguarda. La sua identità restò un mistero per tantissimi anni, finché nel 1992 non fu rivelato che dietro la maschera si celava il giornalista del Daily Bugle Ned Leeds. In realtà, la rivelazione fu il risultato di un’aspra battaglia dietro le quinte. Roger Stern l’aveva infatti creato nella speranza di trovare un cattivo che potesse rivaleggiare con Goblin nel cuore dei lettori.
{*Come d’altronde il 90% delle vite di personaggi che hanno più di quarant’anni. Anche se alcuni sono così inutilmente arzigogolati che in confronto un mega riassuntone di cosa è successo a Spider-Man in 60 anni di storie sembra un dettato da prima elementare.}
Stern voleva che sotto il capuccio si celasse Kingsley, un personaggio che aveva creato da lui lo stesso, ma prima di poter scrivere lo svelamento fu sostituito da Tom DeFalco, che preferì utilizzare Ned Leeds. E qui però entrò in gioco l’editor James Owsley (noto anche come Christopher Priest, nome che utilizza per sceneggiare fumetti)*.
{*Mi sono già perso.}
Pare che Owsley, a capo delle testate ragnesche, e DeFalco non si stimassero granché e, quando il primo chiese all’altro chi fosse Hobgoblin, lo sceneggiatore mentì dicendo Ned Leeds (invece, secondo lui, sarebbe dovuto essere Richard Fisk, il figlio di Kingpin*). Per – ripeto, PARE – ripicca, Owsley fece uccidere Leeds in un’altra storia, costringendo gli autori** a utilizzare un altro personaggio, Jason Macendale (Jack O’Lantern), come Hobgoblin.
{*Richard Fisk è anche La Rosa, avversario di Spider-Man che abbiamo visto nei primi albi di questo rilancio.}
{**Tra cui un perplesso Peter David, che durante un ritrovo creativo tra gli sceneggiatori Marvel mostrò a tutti che gli indizi sparsi da DeFalco puntavano inequivocabilmente a Leeds.}
Nel 1997, Stern scrisse la miniserie Spider-Man: Hobgoblin Lives in cui, attraverso un meccanismo di retro-continuity, veniva svelato che l’Hobgoblin originale era Kingsley, il quale aveva usato una macchina – la macchina di Winkler citata in questo albo – per fare il lavaggio del cervello a Leeds e usarlo come marionetta, facendogli credere di essere Hobgoblin. Penso abbia più o meno tutto senso, in caso contrario prendetevela con il signor Marvel Comics.
Leggi tutti gli articoli sul rilancio di Spider-Man
Leggi anche: DC Comics annuncia grandi cambiamenti per i suoi fumetti
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Instagram, Facebook e Twitter.