Lo special di Natale dei Guardiani della Galassia è divertente ma non così speciale

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Guardiani della Galassia Holiday Special, lo speciale natalizio realizzato da James Gunn per Disney+, è divertente ma purtroppo cavalca l’onda mediana a cui ci hanno abituato i Marvel Studios. Da almeno un paio d’anni, ci ostiniamo a guardare film Marvel consapevoli che saranno produzioni che non annoieranno, farcite di soldi, quindi con una fattura quantomeno competente, ma incapaci di lasciare un segno nella memoria dello spettatore – o spesso una qualsiasi emozioni che vada oltre la scrollata di spalle accompagnata da un deluso “bah”.

E questo vale tanto per i film quanto per le serie, che dopo un esordio notevole (WandaVision) si sono arenate in una zona mediana da prima serata di Italia 1. L’universo cinematografico Marvel sta facendo fatica a trovare una ragione d’esistere dopo Avengers: Endgame. È sempre stato così, perché per ogni Avengers bisognava sciropparsi uno o due film riempitivo, solo che negli ultimi tempi questa è diventata una tendenza.

Nello speciale, i Guardiani della Galassia sono impegnati a gestire Ovunque, il porto spaziale costruito dentro la testa di un Celestiale morto che hanno acquistato dal Collezionista. Venendo a sapere che Peter Quill ha un brutto ricordo del Natale, perché Yondu, quando lui era ragazzo, non voleva festeggiarlo, Drax e Mantis decidono di organizzare un Natale speciale. Si dirigono così sulla Terra per rapire l’eroe di Peter, Kevin Bacon.

Quello dello “speciale natalizio” è un genere televisivo che ha attraversato diverse incarnazioni nei decenni. Ci sono le storie commoventi, come Buon Natale, Charlie Brown!, La storia di Lumetto e Il Grinch e la favola di Natale! e poi quelle che mischiano canzoni, sketch e numeri di varietà, come lo Star Wars Holiday Special, che non è certo un esempio di qualità ma è a suo modo diventato un pezzo di Storia della tv. Guardiani della Galassia Holiday Special flirta con tutto lo spettro: ci sono infatti assurdità metaumoristiche, scene realizzate in animazione – un’animazione volutamente pessima – e i personaggi cantano canzoni festive, ma c’è anche un trama sentimentale, ci sono i buoni propositi e l’immancabile spirito natalizio.

Guardiani della Galassia Holiday Special è un’idea da cinque minuti stiracchiata per farla diventare di quaranta (gag a vuoto, scene troppo lunghe, tanti montaggi che allungano il brodo, momenti musicali a caso). Avrei voluto scrivere che la sceneggiatura sembra scritta in un pomeriggio, ma è effettivamente andata così, come ha confermato James Gunn in un’intervista all’Hollywood Reporter. La sensazione è un po’ quella da “giriamo la prima idea che ci è venuta in mente” o da cortometraggio che inserivano nei dvd dei film animati fatto con le scene avanzate.

Gunn si fa forza del budget, ci sono «le luci, Babbo Natale, i sassi», c’è grande mestiere, l’innata simpatia dei personaggi che sopravvive anche al peggiore dei copioni (tranne Chris Pratt, che già in Thor: Love and Thunder sembrava recitare solo per fare un favore a qualcuno, e qui ha di nuovo quell’aria di supponenza che stona con l’atmosfera), una bella messa in scena e un piccolo snodo di trama che lo rende parte del grande arazzo narrativo Marvel.

Tutto è al suo posto, eppure nulla colpisce il bersaglio. Nell’indecisione tra il puntare ai Peanuts o a Star Wars, Guardiani della Galassia Holiday Special non ha saputo scegliere ed è finito nel mezzo, in pieno stile Marvel Studios. È una tradizione anche quella, a suo modo.

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