Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani, di Gipi (Rulez)

Il nuovo fumetto di Gipi è il primo di tre volumi in cui ritroviamo il lato più ironico e scanzonato dell’autore, qui alle prese con fantascienza e avventura. Nello spazio, seguiamo le avventure di un cosmonauta dall’aria un po’ strampalata, di nome Barbarone, che insieme a un gruppo di compagni di viaggio affronta rocambolesche avventure, talvolta surreali e folli.
La storia inizia con l’arrivo di Barbarone su un pianeta apparentemente accogliente, dopo un guasto al suo razzo. Lì, a dargli il benvenuto, trova un gruppo di scimmie piuttosto amichevoli, che ben presto si rivelano intenzionate a prendersi fin troppe confidenze con lui. A salvarlo dall’aggressione arriva uno strano e gentilissimo essere che lo porta via sulla propria astronave. L’eroe chiacchierone e socievole finirà poi incarcerato, conoscerà altri individui esilaranti e scopriremo che le sue (dis)avventure sono nate dalla necessità di fuggire al “Grande orrore”, qualcosa di misterioso e distruttivo che ha reso impossibile la sua vita.
Gipi mette da parte il memoir e il racconto introspettivo per darsi al fumetto rocambolesco e sfacciatamente ironico, ma che alla fin dei conti – come ogni buona commedia deve saper fare – si rivela tutt’altro che superficiale. Portando il lettore negli spazi siderali del cosmo, l’autore offre infatti una sottile satira su temi esistenziali profondi, ragionando soprattutto sull’amicizia, sull’amore e sull’idea di sé che si trasmette agli altri.
La narrazione di Gipi, composta da un segno e un linguaggio graffianti, evoca un immaginario variegato e imprevedibile, risultando efficace soprattutto grazie a dialoghi taglienti e ricchi di ritmo. Reinventarsi, cambiare e trovare nuove soluzioni fa bene a un narratore, e con Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani Gipi ha dimostrato di saperlo fare (di nuovo).