x

x

FocusFumettoStoriaSnoopy, Artemis e la NASA: storia del primo bracchetto sulla Luna

Snoopy, Artemis e la NASA: storia del primo bracchetto sulla Luna

«Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’agnellità.» Parola di David Parker, dirigente britannico dell’ESA, che nella missione Artemis I ha lanciato nello spazio anche un pupazzo della pecora Shaun, dalla serie della Aardman Animation, vestito da astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea. Il pupazzo avrà il ruolo di indicatore di gravità zero: non ci sarà nessuna cintura di sicurezza ad ancorarlo al suo posto, e quando inizierà a galleggiare nell’abitacolo vorrà dire che lo shuttle sarà in assenza di peso.

L’ovino di pezza non è solo in questa missione. Con lui c’è un altro pupazzo in rappresentanza della NASA, che collabora con ESA per riportare l’uomo sulla Luna nel 2025. È un amico di lunga data dell’agenzia statunitense, di cui è mascotte non ufficiale dal 1968: Snoopy.

Snoopy NASA Artemis
Il pupazzo di Snoopy che andrà nello spazio a bordo di Artemis I.

Il rapporto tra le missioni spaziali americane e i Peanuts iniziò nel 1968, in piena corsa allo spazio. L’anno precedente Apollo 1, prima missione in vista dello sbarco sulla Luna, si era rivelato una tragedia. Per un cortocircuito, il modulo lunare aveva preso fuoco prima della partenza, ancora sulla rampa di lancio. Non c’era stato modo di intervenire per sbloccare il portellone di accesso, e i tre astronauti a bordo erano morti arsi vivi. Di conseguenza, Apollo 2 e 3 furono annullati, e 4, 5 e 6 furono voli senza equipaggio.

Inoltre, la NASA decise di investire in una campagna interna di sensibilizzazione sulla sicurezza. Una parte importante fu il Silver Snoopy Award, un riconoscimento che esiste tuttora, dedicato a chi si distingue, tra dipendenti e aziende appaltatrici, «per una performance straordinaria, che ha contribuito alla sicurezza del volo e al successo della missione». Nel 1970 fu assegnato ad esempio agli orologi Omega, la cui precisione era stata fondamentale per diverse missioni spaziali e soprattutto nel rientro dell’Apollo 13. 

Il premio – una spilla in argento rappresentante Snoopy vestito da astronauta – fu disegnato appositamente da Charles Schulz, il creatore dei Peanuts, che sposò subito la causa. Ogni esemplare è stato una volta nello spazio prima di essere appuntato a chi se l’è meritato. Secondo il sito della NASA, meno dell’1% dei lavoratori alle missioni spaziali ogni anno ne guadagna una: appuntarsi uno Snoopy d’argento al petto è quindi un grande onore. La spilla stessa è un oggetto molto ambito sia dai collezionisti di memorabilia dei Peanuts sia di oggetti legati alle esplorazioni spaziali, tanto che alle aste raggiunge spesso cifre importanti, come quella, appartenuta al comandante dell’Apollo 10 Thomas P. Stafford, venduta a quasi 3.000 dollari. 

Silver Snoopy Award nasa
Spilla del Silver Snoopy Award. © NASA

Chissà se Stafford, oggi novantaduenne, è un fan dei Peanuts. Sicuramente lo era qualcuno del suo equipaggio, perché la missione dell’Apollo 10 è famosa per essere la più “peanutsiana” di sempre. Lo racconta l’allora ventunenne Jamye Flowers, segretaria del comandante di riserva Gordon Coopers e lettrice del fumetto: «All’epoca ritagliavo già le strisce e le conservavo. È stato bellissimo per me, e penso per tutta la Nazione, quando l’equipaggio scelse Charlie Brown e Snoopy come nomi di chiamata per l’Apollo 10. Charlie Brown era il modulo di comando e Snoopy il modulo lunare che avrebbe volato fino quasi alla superficie della Luna».

Giocattoli di Charlie Brown e Snoopy vegliano sulla missione di Apollo 10 dalla postazione di Charles Duke, che aveva il compito di tenere le comunicazioni con il modulo di comando. © NASA

Il 18 maggio 1969 alle 16:49 il Saturn V si staccò dalla rampa 39B del Kennedy Space Center per portare Stafford e i suoi colleghi John W. Young ed Eugene Cernan in orbita lunare, dove avrebbero eseguito il test generale per la missione successiva, quella di Armstrong, Aldrin e Collins, dell’Apollo 11 e del primo uomo sulla Luna. Poche ore prima, al momento di salire sul razzo, tutti gli astronauti eseguirono un rituale inedito. Già vestiti con le tute spaziali, sulla strada per l’ascensore della rampa di lancio, accarezzarono uno dopo l’altro il naso di un grosso peluche di Snoopy tenuto proprio da Flowers. Non era un cerimoniale ufficiale, bensì una goliardata organizzata dal team leader Dave McBride.

L’uomo aveva detto a Cernan che la ragazza aveva un oggetto che avrebbe voluto che portassero nello spazio con loro. L’astronauta aveva acconsentito, a patto che fosse abbastanza piccolo da stare nella tasca, e disse che l’avrebbe preso direttamente da lei sul percorso per l’astronave. Flowers si appostò quindi appena dietro una porta, con lo “Snoopone” tra le braccia, comparendo all’ultimo nel corridoio mentre stava arrivando l’equipaggio.

«Stafford era lì, si è fermato brevemente e ha accarezzato il naso di Snoopy.» Anche Young toccò il naso del peluche e passò oltre. Poi venne il turno della vittima predestinata dello scherzo. «Con l’angolo dell’occhio ho visto il capitano Cernan che veniva verso di me, e a quel punto era un uomo ufficialmente in missione. Perciò sapevo che era in difficoltà.» Si trattava in effetti di un momento solenne e di grande tensione. «Ma quando arrivò, invece di toccare il naso di Snoopy, mi rivoltò contro lo scherzo, perché afferrò me e Snoopy e cercò di farci salire nell’ascensore. Alla fine ci avrebbe portati sulla Luna se avesse potuto.» 

Snoopy decollo Apollo 10
Stafford, Flowers e Snoopy. © NASA

La carezza di Stafford a Snoopy è stata immortalata nella fotografia più famosa della missione. «Tom dice ancora che è una delle sue foto preferite, se non la preferita in assoluto», ricorda Flowers. Che l’astronauta da allora chiama “Snoopy girl”, anche a decenni di distanza.

Il pupazzo e la segretaria non andarono nello spazio, ma l’equipaggio fece ugualmente in modo di portarci i personaggi di Schulz. Young, pilota del modulo di comando, realizzò due disegni di Charlie Brown e Snoopy quando si trovava circa a metà strada tra la Terra e la Luna, a oltre 200.000 chilometri da casa. Con ogni probabilità i personaggi dei fumetti disegnati alla maggiore altezza dal suolo.

Disegni Snoopy Charlie Brown Apollo 10
Due fotogrammi dalle riprese effettuate all’interno dell’Apollo 10, in cui Young mostra i suoi disegni dei personaggi dei Peanuts. © NASA

Già prima del lancio dell’Apollo 10, in realtà, Schulz aveva omaggiato il programma spaziale all’interno della sua striscia. L’8 marzo Snoopy era comparso vestito da Asso della Prima guerra mondiale, occhialoni e sciarpa, sopra i quali indossava un casco da astronauta. La cuccia, nella fantasia di cucciolo, per una volta non era il Sopwith Camel ma una navetta spaziale. La destinazione era la Luna.

In sette strip, il bracchetto metteva in scena tutte le azioni classiche da astronauta, come chiamare Houston e fingere le comunicazioni tecniche sullo stato del razzo, per raggiungere il nostro satellite prima di tutti, prima dei russi e perfino prima dello “stupido gatto dei vicini”.

Peanuts Snoopy luna
«La Luna è essenzialmente grigia, senza colore. Sembra un intonaco di Parigi, come una spiaggia di sabbia sporca con un sacco di impronte», parola di Jim Lowell, astronauta dell’Apollo 8, prima spedizione a orbitare intorno alla Luna. Striscia del 13 marzo 1969.

Da quel momento, Snoopy fu arruolato in pieno dalla NASA. Oltre al Silver Snoopy Award, il bracchetto fu utilizzato come mascotte per diverse campagne di comunicazione e missioni spaziali, andando finalmente per la prima volta nello spazio in bambagia e tessuto nel 1990 a bordo dello shuttle Columbia per la missione STS-32.

Più di recente,in occasione del cinquantennale dell’allunaggio, sempre in collaborazione con l’ente spaziale statunitense, sono stati prodotti la serie TV Snoopy in the Space da Apple TV e vari materiali didattici a tema per insegnare la scienza ai bambini, oltre all’immancabile mole di merchandising.

Il lancio di Artemis I è quindi solo un nuovo tassello di una storia lunga mezzo secolo, che riporta di nuovo il bracchetto nello spazio. Senza dimenticare però che, in realtà, lui c’è già da molto tempo. Il modulo lunare di Apollo 10, una volta effettuato il test di allunaggio, è stato spostato con i retrorazzi in orbita eliocentrica. Uno Snoopy di metallo gira quindi intorno al sole ininterrottamente dal maggio del 1969.

Snoopy insieme all’amministratore della NASA, ed ex astronauta, Bill Nelson il 27 agosto 2022, in attesa del lancio (poi rinviato) di Artemis I. © NASA

Leggi anche:

Entra nel canale WhatsApp di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Threads, Telegram, Instagram e Facebook.

Ultimi articoli

Il clone malvagio di Jean Grey in “X-Men ’97”, spiegato

Nel terzo episodio di "X-Men '97" gli eroi hanno dovuto affrontare un clone malvagio di Jean Grey, anch'esso proveniente dai fumetti Marvel.

Panini Comics: i fumetti in uscita questa settimana

Tutti i fumetti della linea Panini Comics in uscita in edicola, fumetteria e libreria nella settimana dal 25 al 31 marzo 2024.

5 nuovi manga annunciati da J-Pop

J-Pop ha annunciato cinque nuove serie di manga che saranno pubblicate nel corso della prossima estate.
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando le estensioni per bloccare gli annunci. Il nostro sito è gratuito e il lavoro di tutta la redazione è supportato dalla pubblicità. Supportaci disabilitando questo blocco degli annunci.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO