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FocusOpinioniJames Gunn risponde

James Gunn risponde

james gunn dc studios

Non molto tempo fa scrivevamo che la situazione intorno ai film con protagonisti i personaggi di DC Comics era un po’ confusa. Poi però c’è stata una svolta: sono nati i DC Studios, con a capo il regista James Gunn e il produttore Peter Safran, che hanno optato per fare quasi tabula rasa di tutto quello che era stato programmato prima di loro. Quindi ora la situazione dovrebbe essere meno confusa, no? Be’, tutt’altro, solo che la confusione ha cambiato il suo focus, passando dai contenuti e le date di uscita dei film, all’intera gestione del carrozzone, soprattutto a livello mediatico.

Gunn e Safran hanno appena iniziato a lavorare, quindi è difficile esprimere giudizi del tutto assennati sulla situazione, ma l’idea che sembra emergere è che i due stiano riuscendo nell’ingrato compito di scontentare davvero tutti: registi, attori e fan. La vicenda legata a Henry Cavill è stata l’esempio più recente: solo a fine ottobre l’attore aveva dichiarato che avrebbe ripreso il ruolo di Superman. Era apparso nella scena post credits di Black Adam e le voci di un seguito di L’uomo d’acciaio (ma anche di un incontro/scontro con il personaggio interpretato da Dwayne Johnson) sembravano piuttosto concrete. Poi, pochi giorni fa, James Gunn ha annunciato un nuovo film di Superman, ma senza Henry Cavill, e l’attore ha dovuto ritrattare le proprie dichiarazioni precedenti.

Il fuoco di fila online dei fan è stato notevole, con richiesta di licenziamento di James Gunn, insulti e minacce annesse. Cavill è stato indubbiamente un Superman molto amato dal pubblico, ma le intenzioni dei DC Studios sono quelle di avere un Superman più giovane (e chissà, forse anche meno cupo, considerando che a scriverlo sarà lo stesso Gunn).

Senza fare nomi, il regista ha subito chiarito la posizione dell’azienda sulla questione, confermando di voler andare avanti per la strada intrapresa: «Eravamo consapevoli che ci sarebbe stato un periodo di turbolenza quando abbiamo accettato questo incarico e sapevamo anche che a volte avremmo dovuto fare scelte difficili e non tanto ovvie, soprattutto considerando la natura problematica di ciò che è venuto prima di noi. Nessuno ama essere molestato o insultato, ma, a essere sinceri, abbiamo sopportato cose ben peggiori. Le proteste irrispettose non influiranno mai e poi mai sulle nostre azioni».

Questa vicenda sembra inoltre essere strettamente collegata alla gestione di “The Rock”. Secondo quanto urlato dal fandom, infatti, Cavill sarebbe stato solo una pedina nelle mani dell’ex wrestler, che avrebbe cercato di sfruttare l’hype legato al ritorno dell’attore nei panni di Superman per coprire il fatto che Black Adam avrebbe potuto essere un flop. Del resto, lo stesso Johnson aveva poco tempo fa ammesso di essere stato lui a convincere Warner Bros. Discovery a richiamare Cavill, visto che l’azienda non stravedeva per questa soluzione.

Invece The Rock ha dovuto subire a sua volta gli insulti dei fan, ha smesso (permalosamente) di seguire i profili social di Black Adam e Warner Bros. Discovery e ha infine ammesso che un sequel del film non è attualmente nei piani di DC Studios. Ma ha anche detto – nel modo più vago e diplomatico possibile – che lui e la casa di produzione «hanno concordato di continuare a esplorare le modalità migliori in cui Black Adam potrà essere utilizzato nei futuri capitoli del multiverso DC». Tutto questo senza tralasciare una strizzatina d’occhio rivolta ai rivali, nell’affermare che «tiferò sempre per la DC (e per la Marvel)». Insomma, visto che le cose qui sono andate male, magari in futuro Kevin Feige avrà piacere di ingaggiarlo.

Prima dell’affaire Cavill c’era stata inoltre la grana legata a Patty Jenkins. Stando a varie fonti, a Gunn e Safran non sarebbe piaciuta la sceneggiatura scritta dalla regista insieme a Geoff Johns per Wonder Woman 3. Jenkins si sarebbe rifiutata di fare modifiche, non acconsentendo peraltro a incontrare i capi dei DC Studios. Anche in quel caso, Gunn è stato chiaro nell’affermare che questo nuovo rilancio non potrà fare felici tutti.

Quindi si sono ricorse alcune voci pessimistiche sul destino di Gal Gadot, il cui cameo nei panni di Wonder Woman previsto per The Flash forse è stato rimosso o forse no. Il solito James Gunn ha commentato laconicamente che «non sono sicuro di come si possa dedurre che abbiamo “bocciato” Gal», in risposta a un fan. Stessa sorte è capitata a Zachary Levi, interprete di Shazam, ma qui è stato lo stesso attore ad affermare «Oooh, meglio non credere a tutto quello che si legge su Internet». In questo caso forse anche per salvaguardare un film che deve ancora uscire, Shazam! Furia degli dei, previsto per marzo.

In tutto questo si è riaperta una vecchia polemica, quella relativa all’attore Ray Fisher, interprete di Cyborg in Justice League. L’attore aveva infatti avuto grossi problemi con il regista del film, Joss Whedon, accusato di razzismo e altri comportamenti inappropriati sul set. Sfruttando la campagna #fireJamesGunn, Fisher ha accusato il regista di Guardiani della Galassia di aver all’epoca espresso solidarietà nei confronti di Whedon, mettendo il like ad alcuni suoi commenti. L’attore ha postato prima uno screenshot di un tweet in cui Gunn si scusava per quel like, ammettendo di averlo fatto senza sapere nulla di quella situazione, e poi un altro che mostrava come il regista avesse cancellato il post di scuse. Per Fisher, il motivo della cancellazione era dovuto al nuovo incarico di Gunn in Warner Bros. Discovery. Quest’ultimo ha però specificato che «TUTTI i miei tweet vengono cancellati automaticamente ogni pochi mesi, Ray, non ha nulla a che fare con i miei tweet rivolti a te» (qui c’è tutta la discussione).

Insomma, per il momento James Gunn sembra più indaffarato a gestire i danni lasciati da quelli che sono venuti prima di lui che a costruire un futuro migliore. Se cercate il suo nome nel motore di ricerca interno di un qualsiasi sito che si occupa di cinema e intrattenimento (qui per esempio c’è Deadline), troverete una sfilza di articoli recenti il cui titolo inizia con «James Gunn risponde» a tizio o caio.

L’impressione è che tutto questo andrà avanti almeno per un altro anno, cioè fino a quando non saranno usciti gli ultimi quattro film dell’ormai morto e sepolto DC Extended Universe – ovvero i già citati Shazam! Furia degli dei e The Flash, oltre a Blue Beetle e Aquaman e il regno perduto –, che Warner Bros. Discovery dovrà in qualche modo tutelare per non trasformarli in veri e propri bagni di sangue. Sempre che non decida nel frattempo di cancellarli del tutto dalla programmazione.

Leggi anche: Black Adam è un mischione micidiale

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