6 libri di fantascienza per iniziare l’anno nuovo

Una selezione di libri, tra classici e novità, per iniziare l’anno all’insegna di buone letture di fantascienza.

La città fra le nuvole, di Anthony Doerr (Rizzoli)

la città fra le nuvole

Vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2015 per ‌Tutta la luce che non vediamo, Anthony Doerr con questo suo terzo romanzo è diventato uno scrittore di fantascienza “colto”, nel senso che ha scelto di usare questo genere letterario per esprimere quello che altri scrittori avrebbero magari messo in scena come delle narrazioni tradizionali. Ma il regno del fantastico sta attraversando la letteratura americana e i confini tra i generi e la narrativa mainstream sono sempre più labili.

Tuttavia, quando Doerr ha presentato il nuovo La città fra le nuvole in molti si sono chiesti dove volesse andare a parare. Basandosi in parte sulla sua competenza di storico e in parte sulla speculazione fantastica, Doerr stringe in un unico intreccio narrativo tre storie diverse: nell’impero bizantino del XV secolo, Anna è una giovane sarta che vive a Costantinopoli e Omeir è un ragazzo di campagna arruolato nell’esercito ottomano che si prepara alla presa della città. Al giorno d’oggi, Zeno, un veterano della guerra di Corea, lavora in una biblioteca nell’Idaho traducendo testi dal greco antico, mentre Seymour, un giovane autistico piuttosto disturbato, viene coinvolto in un gruppo di ecoterroristi. Nel ventiduesimo secolo, Konstance è una giovane ragazza a bordo dell’Argos, un’astronave generazionale diretta verso un pianeta chiamato Beta Oph2.

Queste storie sono legate da un codice greco antico intitolato Cloud Cuckoo Land (che è il titolo originale del romanzo) in cui ciascuno dei cinque personaggi trova conforto. È un libro di fantasia scritto dal vero personaggio storico greco nel secondo secolo e racconta la vicenda di Ètone, un pastore alla ricerca del leggendario paradiso nel cielo. Nei suoi viaggi Ètone si trasforma in un asino, in un branzino e infine in un corvo, cosa che gli permette finalmente di volare tra le nuvole sino alle porte della città. Se vi sembra strano, è perché non avete ancora letto il libro. Quello sì che è strano.

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Klara e il sole, di Kazuo Ishiguro (Eunaudi)

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Si può imparare ad amare? Questa è la premessa che andrebbe bene per tutti, da Omero alle sorelle Brontë, se non fosse che in questo caso attraversa la mente elettronica di un piccolo robot antropomorfo di classe B2, Klara. Chi la sceglierà, chi la porterà a casa propria, sarà l’oggetto delle sue attenzioni e del suo amore.

Klara è un modello piuttosto sofisticato di Amico Artificiale, in attesa, come la sua amica Rosa e il suo amico Rex, e tutti gli altri AA del negozio, di un piccolo umano che li scelga. Intanto dalla finestra vede una vita che ancora non capisce (i passanti, il mendicante con il suo cane, le scene quotidiane) ma alla quale fortissimamente sente di voler partecipare. E finalmente arriva il giorno della scelta, con una bambina che apre a Klara un mondo estremamente complicato e appassionante, nel quale l’AA deve metterci quell’anima che non ha per riuscire a fare quello che il suo cuore di metallo gli dice che è giusto fare.

Sembra una storia sdolcinata, forse un soggetto per la Pixar, ma è stata scritta da Kazuo Ishiguro subito dopo aver vinto il premio Nobel per la letteratura. Quella che l’autore scrive è, in chiave fantascientifica e adatta alla sensibilità di moltissimi giovani lettori Gen-Z, una nuova e complessa meditazione sul valore dell’amore e del sacrificio e sulla complessità del cuore umano e non solo umano.

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Ciclo di Interdependency (tre libri), di John Scalzi (Fanucci)

Tra gli autori viventi americani uno di quelli “commerciali” migliori è, a mio avviso, John Scalzi. Autore prolifico, collabora anche a serie tv (come Love, Death + Robots su Netflix) e a molte altre cose che gli consentono di dedicarsi alla scrittura a tutto tondo. Quello che fa Scalzi è forgiare storie e trame, trame e storie, partendo da snodi che fanno già parte dello stile fantascientifico. Da questo punto di vista è certamente un manierista, ma di grandissimo mestiere e con una penna felice per l’ironia.

In questa trilogia, composta dai romanzi Il collasso dell’Impero, Lo stallo dell’Impero e l’ultimo L’ultima imperatrice, Scalzi mette in fila una serie di archi narrativi notevoli legati tutti dallo stesso tema. In un futuro non troppo lontano la Terra si è espansa in un piccolo impero grazie al Flusso, una corrente o wormhole che permette di saltare in fila attraverso una serie di pianeti abitabili e di stazioni orbitali. Ma adesso, in una fase politicamente complessa per la successione dell’Imperatore, accade l’impensabile: il Flusso si sta spostando e quelli che prima erano vicini diventeranno pianeti isolati per sempre.

La storia prende quota rapidamente fin dal primo, spumeggiante romanzo presentandoci un quadro complesso fatto di politica imperiale, inganni e pugnalate alle spalle, a cui si sovrappongono avventura, azione e gigantesche astronavi che solcano lo spazio planetario per “saltare” nel Flusso e spostarsi come in un jetstream spaziale per migliaia di anni luce in pochissimo tempo. Cosa sta succedendo? Il Flusso si sta solo spostando oppure addirittura si spegne? E quali saranno le conseguenze per la nuova Imperatrice, oltre che per l’intera umanità?

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Il ciclo della Cultura. Prima trilogia, di Iain M. Banks (Mondadori)

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Prima sorpresa della lista: un grande ritorno con una nuova edizione da libreria curata negli Oscar Draghi di Mondadori. L’autore scozzese, purtroppo prematuramente scomparso pochi anni fa, ha scritto tantissimo ed è riuscito a creare storie molto diverse tra loro. Ma un gruppo dei suoi libri, iniziato nel 1987, è una spanna al di sopra di tutti gli altri. È il ciclo della Cultura, composto da dieci volumi e vari racconti, purtroppo mai terminato e soprattutto mai completamente tradotto in Italia. E di cui adesso Mondadori propone questa nuova edizione speriamo con l’obiettivo di finire un lavoro iniziato magnificamente trent’anni fa.

Veniamo al sodo. La saga non potrebbe essere più moderna e potente. È fantascienza epica, space opera scritta con la mano di un grande affabulatore. I romanzi sono tra loro scollegati, ma questo è programmatico dell’opera, perché così è la Cultura, società intergalattica senza confini, gerarchie e modelli chiari di appartenenza. È un sentimento comune quello che rende gli umani, gli umanoidi e le Menti artificiali parte della Cultura. Un’idea, un modo di essere. Appunto, un’appartenenza culturale (ma anche manipolazione e potenziamento genetico fortissimo).

Le trame di queste prime tre storie sono fiammeggianti e grandiose: le galassie brulicano di enormi orbitali e navi stellari grandi come pianeti, con miliardi e miliardi di abitanti ciascuna. In questo gigantesco movimento di masse gli eroi combattono per difendere la loro identità e le loro idee, ma anche per sopravvivere alle avversità che il cosmo genera.

La cosa che rende questi romanzi ancora attuali rispetto, per dire, alle opere di Edgar Rice Burroughs o di E.E “Doc” Smith e gli altri paladini della fantascienza eroica e della space opera americana dell’inizio del Novecento, è l’uso della tecnologia. Con sapienza Banks è capace di pennellare ambienti enormi e strutturati grazie a tecnologie straordinarie, che vengono mostrate ma non spiegate.

È un trucco antico ma funziona benissimo: in questo modo l’attualità della trama non si perde né in forzati e pedanti esperimenti logici né in spiegazioni tecnologiche che forzosamente invecchiano. Invece, le macchine millenarie della Cultura e dei suoi antagonisti di questi tre formidabili romanzi rimangono attuali e credibili ancora oggi, perché passano tra le mani di un grande scrittore capace di inventare avventure coinvolgenti oltre che mondi straordinari.

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Multiversum. La saga completa, di Leonardo Patrignani (De Agostini)

L’idea del romanzo di esordio di Leonardo Patrignani, nato a Moncalieri nel 1980, è il multiverso. Anzi, Multiversum. Jenny abita a Melbourne. Alex a Milano. Da sempre sentono l’uno la voce dell’altra nella testa, ma per incontrarsi dovranno scavalcare ogni confine dello spazio e del tempo con l’aiuto di Marco, il miglior amico di Alex. La loro storia è quella di un inseguimento reciproco per gettare un ponte tra e dimensioni parallele che teoricamente non dovrebbero potersi sovrapporre ma che invece il potere dei sentimenti di due ragazzi speciali riesce per alcuni momenti a far congiungere.

Nella storia, una trilogia racchiusa adesso in un unico volume, Patrignani ha messo un po’ di tutto: paradossi temporali, profezie, labirinti di ricordi, esperimenti genetici e identità inafferrabili. I due protagonisti passano attraverso vari colpi di scena e rivelazioni anche su se stessi per cercare la chiave che consenta loro comprendere la natura del legame che li unisce e il significato della loro stessa vita. Si fa leggere.

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Radicalized, quattro storie del futuro, di Cory Doctorow (Mondadori)

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Radicalized è un libro particolare. Scritto dall’attivista per i diritti digitali e prolifico autore Cory Doctorow, questo volume raccoglie quattro novelle, quattro racconti lunghi (o romanzi brevi) che sono di una fantascienza piuttosto diversa da quella che potremmo aspettarci. C’è lo spirito di un pensiero politico radicale che ha scelto l’arma della narrazione (ben orchestrata e ben condotta) per sbatterci in faccia quattro problemi e quattro tesi fondamentali per il nostro futuro di esseri umani e di abitanti di questo (e altri) pianeti.

I racconti trattano lotte civili e giustizia sociale, razzismo e senso civico, ma anche del pericolo di credere sinceramente in qualcosa perché una società complessa come la nostra (soprattutto quella Americana) è in realtà solo una gigantesca contraddizione. La vita non è semplice, è complicata, e Doctorow fa di tutto per renderla ancora più complessa e restituircela su un tavolo, sanguinante e quasi morente, per farci capire qual è alla fine il destino di tutti noi.

Razzismo, misoginia, porto d’armi incontrollato e morte: Doctorow vede chiaramente quella violenza che fa intimamente parte della società americana e vede anche l’assuefazione, per cui nulla ci tocca più, in cui siamo caduti. E ce lo spara in faccia a mille chilometri all’ora. Un grande. Insopportabile, ma un grande.

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Antonio Dini, giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. La sua newsletter si intitola: Mostly Weekly.

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