Ad Alfredo Cospito mancano i fumetti

Sull’edizione del 2 febbraio del quotidiano La Repubblica è apparsa un’intervista di Miriam Romano al consigliere regionale della Lombardia di +Europa/Radicali Michele Usuelli, che il giorno prima aveva visitato la casa di reclusione di Opera, incontrando anche l’anarchico Alfredo Cospito, lì incarcerato in regime di 41bis (e in questo periodo al centro delle cronache nazionali). E, a quanto pare, i due avrebbero parlato anche di fumetti.

Come ha riferito Michele Usuelli, infatti, «quando gli ho raccontato che sono un pediatra mi ha subito detto che gli mancano moltissimo i fumetti». Il consigliere regionale avrebbe poi raccontato ad Alfredo Cospito che il fumettista Zerocalcare (autore di graphic novel come  La profezia dell’armadilloKobane Calling e il più recente No Sleep Till Shengal) ha realizzato un fumetto sulla sua condizione, e l’anarchico ha affermato di averlo già saputo.

A tal proposito, sempre il 2 febbraio, su Il Fatto Quotidiano, Flavio Rossi Albertini, l’avvocato di Alfredo Cospito, sosteneva che «gli hanno inoltre sottratto i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere».

Alcuni fumetti potrebbero però essere ammessi all’interno del carcere, in regime di 41 bis. Online è infatti disponibile una circolare del Ministero della Giustizia (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) alla quale è allegato un elenco di riviste ammesse, e tra queste figurano anche Lanciostory e Skorpio, le due riviste settimanali pubblicate da Editoriale Aurea.

Il fumetto di cui parlava Usuelli è invece La voragine, pubblicato gratis online da L’Essenziale e poi stampato anche su Internazionale (noi ne abbiamo parlato qui). Presentando la storia su Facebook, l’autore aveva detto che La voragine intreccia «la vicenda di Alfredo Cospito, detenuto anarchico in sciopero della fame contro il regime di 41 bis, attualmente in attesa di una sentenza che pare costruita apposta per farlo morire in galera (ergastolo ostativo senza neanche un ferito), con le questioni più generali su cosa significa il carcere in questo paese, a cosa serve e quali sono i confini con la tortura di stato, aldilà di chi ci sta simpatico o antipatico».

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