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Come tutti i film Marvel (e non solo), anche Ant-Man and the Wasp: Quantumania presenta delle scene fra i titoli di coda. In questo caso sono due, una che anticipa gli scenari futuri e la seconda che è un teaser di una delle prossime produzioni dei Marvel Studios. Entrambe però con protagonista lo stesso attore, il cui volto ci accompagnerà parecchio nei prossimi anni. Ma andiamo con ordine.
Il consiglio dei Kang
Nella prima delle due scene, posta a metà dei titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, troviamo tre varianti di Kang (tutte interpretate dallo stesso Jonathan Majors) discutere fra loro della sconfitta dell'”esiliato” – ovvero della loro versione alternativa presente nel film appena concluso – e di come chi lo ha battuto stia danneggiando il multiverso. I tre poi entrano in un’arena piena di varianti di Kang di ogni tipo, ma sempre con il volto dello stesso attore. C’è persino un Kang in versione Skrull.
Le tre varianti di Kang protagoniste della scena – anche se non vengono nominate – provengono tutte dai fumetti. La prima ad apparire sullo schermo è Rama-Tut, originariamente un criminale dell’anno 3000 che viaggiò indietro nel tempo (con una macchina del tempo a forma di Sfinge) e conquistò l’antico Egitto. Contro di lui i Fantastici Quattro si scontrarono per la prima volta su Fantastic Four 19, dell’ottobre 1963, in una storia scritta e disegnata da Stan Lee e Jack Kirby (e in Italia disponibile su Marvel Masterworks – Fantastici Quattro 2).

Il secondo è invece Immortus, una versione futura di Kang tornata indietro nel tempo per poter vivere una vita pacifica e lontana dalle sofferenze che la morte della moglie Ravonna e del figlio Marcus gli avevano provocato. Questo Kang fu contattato dai Custodi del Tempo, che gli offrono l’immortalità in cambio dell’impegno a preservare le linee del tempo. Kang divenne così Immortus, signore della dimensione nota come Limbo.
Immortus è comparso negli anni nel ruolo di antagonista in molte storie degli Avengers, e la sua prima apparizione risale al 1964, su Avengers 10 dello stesso Lee e del disegnatore Don Heck (in Italia su Marvel Masterworks – I Vendicatori 1). Vale la pena sottolineare che la versione cinetelevisiva di Ravonna è già apparsa nella prima stagione della serie tv Loki, interpretata Gugu Mbatha-Raw, in cui era alleata con Colui Che Rimane, un’altra variante di Kang.
Il terzo Kang è il più difficile da identificare. A giudicare dagli accessori tecnologici che indossa, anche in mancanza di un aspetto giovanile, potrebbe essere Iron Lad, che esordì nel 2005 nella serie Young Avengers di Allen Heinberg e Jim Cheung. In quella saga, si scopriva che Kang aveva viaggiato nel proprio passato per prevenire un incidente con un bullo che lo avrebbe fatto andare in coma per un anno, ma il se stesso giovane rimase sconvolto dal futuro che lo attendeva e scappò nel nostro presente. Con addosso una tuta in cui erano contenuti gli schemi mentali di Visione, creò l’alias Iron Lad, raggruppò un gruppo di giovani supereroi e fondò gli Young Avengers, gruppo composto da alcuni personaggi che abbiamo già visto anche nel Marvel Cinematic Universe, come i figli di Wanda e Visione, Kate Bishop/Occhio di Falco e Stature, alias Cassie Lang, figlia di Ant-Man.

In alternativa, questo terzo potrebbe essere il Centurione Scarlatto (in originale Scarlet Centurion), un Kang che credeva di essere imparentato con il Dottor Destino – il classico nemico dei Fantastici Quattro – e che si costruì un’armatura ispirata a quella del criminale per affrontare gli Avengers, in una storia di Roy Thomas e Don Heck tradotta in Italia su Marvel Masterworks – I Vendicatori 5. Il personaggio presente nella scena però non indossa nulla di rosso, quindi eventualmente sarebbe un semplice “Centurione”.
Anche il Consiglio dei Kang ha un precedente fumettistico. In seguito al crossover Guerre segrete, fu rivelato infatti che i continui viaggi nel tempo di Kang avevano generato una serie di versioni alternative del personaggio che scorrazzavano per l’universo e le dimensioni. Tutti i vari Kang – uomini e donne, ragazzini e anziani – si riunirono così in un consiglio, che nell’aspetto ricorda molto quello visto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La sua prima apparizione fu su Avengers 267 del febbraio 1986, in una storia di Roger Stern e John Buscema (in Italia su Marvel Omnibus – Avengers: Sotto assedio).
Questa sequenza post-credits, insomma, sembra avere la stessa rilevanza (e le stesse vibrazioni) di quella con la prima apparizione di Thanos, alla fine di The Avengers nel 2012. Se volete sapere altro su Kang, invece, ne avevamo già scritto tempo fa in un articolo a lui interamente dedicato.
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Loki e Mobius
La seconda delle due scene, posta alla fine di tutti i titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è invece ambientata in quello che sembra essere il vecchio West. Su un piccolo palco, a parlare di linee temporali, c’è un certo Victor Timely, altra variante di Kang (anche lui con il volto di Majors). Tra il pubblico figurano invece Loki (Tom Hiddlestone) e Mobius M. Mobius (Owen Wilson), ad anticipare la seconda stagione di Loki, che arriverà su Disney+ nel corso del 2023, in una data ancora non stabilita.
Anche Victor Timely proviene dai fumetti di Marvel Comics: si tratta infatti di un Kang che si stabilì nel 1901 in una piccola e tranquilla città chiamata Timely, nel Wisconsin, di cui divenne persino sindaco e nella quale effettuò esperimenti scientifici (tutto questo è raccontato su Avengers Annual 21, di Mark Gruenwald e Herb Trimpe, in Italia presente su Marvel Omnibus – Avengers: Operazione Tempesta nella Galassia).
Timely era inoltre il nome della casa editrice fondata nel 1939 da Martin Goodman, che sarebbe diventata prima Atlas Comics e infine, nel 1961, Marvel Comics. Torna tutto, no?
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