Walt Disney riorganizza la propria struttura e licenzia 7.000 dipendenti

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Nel corso di una conferenza con gli azionisti, Bob Iger – amministratore delegato di The Walt Disney Company – ha annunciato una nuova riorganizzazione strutturale dell’azienda, che vedrà in particolare la nascita della divisione Disney Entertainment, diretta da Dana Walden (in precedenza a capo di Disney General Entertainment Content) e Alan Bergman (finora in Disney Studios Content, a guida dell’area film).

In particolare, Disney Entertainment si occuperà di tutto quello che riguarda la produzione di contenuti per il cinema, la tv e lo streaming (ovvero le due piattaforme Disney+ e Hulu). Con questa mossa, Bob Iger intende «riportare la creatività al centro dell’azienda», come sottolineato da lui stesso. In questo modo, inoltre, ci sarà un’unica divisione a occuparsi sia della produzione che della distribuzione, che negli ultimi anni erano state gestite da unità separate fra loro.

Alla neonata divisione Disney Entertainment se ne affiancheranno altre due: una dedicata esclusivamente a ESPN, con il canale tv e la piattaforma streaming ESPN+ collegata, la terza chiamata “Disney Parks, Experiences and Products”, che si occuperà di parchi a tema, crociere e altre esperienze di questo tipo.

Oltre che a una migliore funzionalità dell’intera struttura, la riorganizzazione di Walt Disney comporterà nel breve periodo un taglio alle spese: nelle prossime settimane in particolare l’azienda licenzierà circa 7.000 dipendenti (pari più o meno al 3% del totale), ma saranno effettuate riduzioni anche ad altre voci del budget (fra cui il marketing e le spese in tecnologie), puntando a un risparmio totale di circa 5,5 miliardi di dollari.

Bob Iger è tornato al ruolo di amministratore delegato di The Walt Disney Company lo scorso novembre, sostituendo il dimissionario Bob Chapek in seguito a un periodo complicato per l’azienda, che con la pandemia aveva dovuto affrontare la chiusura dei suoi parchi a tema perdendone i ricavi e stava lottando a suon di milioni di dollari per competere nell’affollato mercato dello streaming audiovisivo. Tutto questo con un valore di mercato della società crollato di oltre il 40% durante il 2022, con perdite per oltre 1 miliardo e mezzo di dollari. Appena (ri)nominato amministratore delegato, Iger aveva annunciato che ci sarebbero stati grossi cambiamenti all’interno dell’azienda.

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