
Uno degli obiettivi che Bob Iger si posto è subito dopo la sua rielezione ad amministratore delegato di The Walt Disney è quello della riduzione dei costi. Che avverrà tramite il licenziamento di personale, come abbiamo già raccontato, ma anche muovendosi in modo più accurato all’interno dei franchising di maggiore successo – particolarmente dispendiosi – come Marvel e Star Wars: «Vogliamo la qualità sullo schermo, ma dobbiamo considerare quanto ci costa», ha affermato Iger.
A questo si aggiunge un recente calo di abbonati su Disney+ (per la prima volta dalla nascita della piattaforma), che si inserisce all’interno di un discorso più generale sulla redditività del mercato dello streaming e che sta facendo procedere con cautela anche gli altri attori del settore.
Secondo The Hollywood Reporter, gli osservatori del settore la definiscono una “correzione massiccia di rotta” rispetto a soltanto pochi anni fa, quando l’industria dell’intrattenimento puntava sul fornire ai consumatori un’infinità di cose da guardare (e a spendere per farlo). Ora la nuova idea è che «si possono avere 10 serie mediocri o 5 grandi serie, ma la gente resterà comunque su Disney+».
Secondo Deadline, invece, la riduzione dei costi per quanto riguarda i contenuti (dei prodotti Disney in generale, escludendo solo gli eventi sportivi) ammonterebbe a 3 miliardi di dollari. Per quanto riguarda Marvel, questi cambiamenti comporteranno innanzitutto una maggiore diluzione delle serie tv che arriveranno su Disney+ nei prossimi anni, cosa che del resto Kevin Feige aveva anticipato esplicitamente solo pochi giorni fa.
Come riferisce THR, tra le serie previste solo Secret Invasion e la seconda stagione di Loki sono sicure di essere distribuite nel corso del 2023. Altre produzioni come Echo e Ironheart – nonostante siano a un buon punto – potrebbero invece essere rimandate all’anno prossimo. Altri progetti nelle prime fasi della produzione, come Nova, procederanno invece più lentamente.
In una situazione più favorevole può invece muoversi il franchising di Star Wars, che negli ultimi anni è già stato rallentato per problemi creativi, più che economici. Dopo un’assenza dai cinema che dura dal 2019, Disney ha intensificato gli sforzi per riportare il franchise nelle sale: la scorsa estate, Damon Lindelof ha diretto una writers room per elaborare una storia per un lungometraggio, mentre Taika Waititi sta ancora sviluppando la sua personale interpretazione di questo universo narrativo. Disney dovrebbe svelare i piani per i nuovi film alla Star Wars Celebration, in programma ad aprile a Londra.
Su Disney+, invece, sono in arrivo quest’anno la terza stagione di Mandalorian (a marzo) e probabilmente anche Ahsoka, con Rosario Dawson, e Skeleton Crew, prodotto da Jon Watts, il regista dei tre film più recenti di Spider-Man. Il problema però rimane lo stesso: «Lucasfilm potrà anche aumentare la produzione, ma dovrà attenersi alla stessa disciplina fiscale del resto dell’azienda» afferma THR.
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